Negli ultimi anni, la gestione del diabete di tipo 1 (T1D) ha subito notevoli cambiamenti, in particolare con l’introduzione di nuovi farmaci come gli agonisti del recettore del peptide-1 simile al glucagone (GLP-1RA) e gli inibitori del cotrasportatore sodio-glucosio 2 (SGLT2). Questi farmaci, inizialmente sviluppati per il trattamento del diabete di tipo 2 (T2D), stanno diventando sempre più diffusi anche tra le persone con T1D, nonostante i dubbi sulla sicurezza in questa popolazione.

Un aumento significativo nell’uso dal 2010 al 2023

Secondo un’analisi di un vasto database, le prescrizioni di GLP-1RA e inibitori SGLT2 per persone con diabete di tipo 1 sono cresciute costantemente dal 2010 al 2023. Questa tendenza riflette l’interesse per i potenziali benefici cardiorenali di questi farmaci e per la loro capacità di contribuire alla gestione del peso, un problema comune sia per le persone con T2D che per quelle con T1D.

Uno studio condotto dal dottor Hui Shao, MD, PhD, evidenzia come questi trattamenti siano sempre più utilizzati in soggetti con profili di rischio cardiorenale elevati. Questo suggerisce che l’adozione di questi farmaci non sia solo motivata dal controllo glicemico, ma anche dalla necessità di affrontare complicanze complesse come la nefropatia e la cardiopatia diabetica, che possono colpire anche chi ha il diabete di tipo 1.

Tuttavia, l’adozione di questi farmaci non è stata priva di controversie. L’aumento dell’uso di GLP-1RA e inibitori SGLT2 nella popolazione T1D è stato accompagnato da preoccupazioni per possibili eventi avversi, tra cui uno dei più gravi è la chetoacidosi diabetica euglicemica, una condizione potenzialmente pericolosa che può verificarsi anche con livelli di glicemia relativamente bassi.

Benefici promessi e sfide emergenti

Gli agonisti del recettore GLP-1, noti per il loro effetto nella riduzione dell’appetito e nella promozione della perdita di peso, hanno dimostrato di avere anche un ruolo protettivo per il cuore e i reni nelle persone con T2D. Questo ha portato molti medici a esplorare il loro utilizzo anche nel T1D, soprattutto in pazienti che presentano un rischio elevato di complicanze cardiovascolari o renali.

Analogamente, gli inibitori SGLT2, che agiscono riducendo l’assorbimento del glucosio a livello renale, hanno dimostrato di migliorare il controllo glicemico e di offrire protezione cardiovascolare e renale in persone con T2D. Questi effetti positivi hanno spinto i ricercatori e i clinici a considerare l’uso di questi farmaci anche nei pazienti con T1D, in particolare per coloro che necessitano di un trattamento aggiuntivo per migliorare i parametri metabolici.

Tuttavia, le preoccupazioni relative alla sicurezza non possono essere ignorate. L’incidenza della chetoacidosi diabetica euglicemica è risultata maggiore in persone con T1D trattate con inibitori SGLT2. Questa condizione si verifica quando il corpo entra in chetosi, un processo in cui i grassi vengono metabolizzati per produrre energia in assenza di glucosio sufficiente, ma senza che si verifichi l’elevazione dei livelli di zucchero nel sangue tipica della chetoacidosi diabetica classica. Ciò può rendere difficile diagnosticare tempestivamente questa complicanza, aumentando il rischio di esiti negativi.

La rimozione degli inibitori SGLT2 per il T1D in Europa

A causa di questi rischi, l’uso degli inibitori SGLT2 nel T1D è stato recentemente ritirato in Europa. L’Agenzia Europea dei Medicinali ha infatti deciso di rimuovere l’indicazione per il T1D a causa della maggiore incidenza di chetoacidosi diabetica euglicemica osservata in studi clinici e nella pratica quotidiana. Anche la Food and Drug Administration (FDA) statunitense non ha approvato l’uso di questi farmaci nel T1D, evidenziando che i benefici non superano i rischi potenziali in questa popolazione.

Nonostante ciò, l’uso di GLP-1RA e inibitori SGLT2 per il diabete di tipo 1 continua a essere un argomento di dibattito tra gli esperti, specialmente negli Stati Uniti e in altri Paesi dove questi farmaci sono ancora disponibili per pazienti selezionati.

Le parole dell’esperto: necessità di ulteriori studi

Hui Shao, MD, PhD, uno dei principali ricercatori su questo tema, ha sottolineato la necessità di ulteriori studi per determinare l’efficacia e la sicurezza dei GLP-1RA e degli inibitori SGLT2 nel trattamento del diabete di tipo 1. “Nonostante le preoccupazioni che gli agonisti del recettore GLP-1 e gli inibitori SGLT2 possano causare gravi eventi avversi come la chetoacidosi, l’uso di questi farmaci nel diabete di tipo 1 è aumentato notevolmente negli ultimi dieci anni. È probabile che questo aumento continui a causa dei loro significativi benefici nella gestione del peso e nella protezione cardiorenale osservati negli individui con diabete di tipo 2 e nella popolazione obesa in generale”, afferma Shao.

L’esperto ha inoltre ribadito che, fino a quando non saranno disponibili dati più solidi, la prescrizione di questi farmaci nel T1D dovrebbe essere effettuata con estrema cautela, considerando i rischi e monitorando attentamente i pazienti per rilevare eventuali segni di chetoacidosi.

Conclusione: cautela e innovazione

L’uso di agonisti del recettore GLP-1 e inibitori SGLT2 nelle persone con diabete di tipo 1 rappresenta un’opportunità terapeutica interessante, ma con rischi significativi. Sebbene questi farmaci offrano benefici tangibili in termini di gestione del peso e protezione cardiovascolare, la potenziale insorgenza di gravi complicanze come la chetoacidosi diabetica euglicemica non può essere sottovalutata.

Per i medici, la chiave sarà bilanciare attentamente i benefici con i rischi, prescrivendo questi trattamenti solo ai pazienti che potrebbero trarne il massimo vantaggio e monitorandoli strettamente. Nel frattempo, saranno necessari ulteriori studi per chiarire meglio il ruolo di questi farmaci nel trattamento del T1D e per fornire linee guida più precise per la loro applicazione sicura.


Per Saperne di Più: JAMA 23 ottobre 2024

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.