Da venerdì 11 a domenica 13 marzo, alcuni ragazzi con diabete tipo 1 provenienti da Verona e provincia si recheranno a Rumo (TN), in Val di Non, per un campo scuola durante il quale potranno familiarizzare con i medici che li seguiranno presso il centro diabetologico dell’adulto. Passeggiate sulla neve, momenti conviviali e sessioni didattiche per imparare che il diabete non deve essere vissuto come un limite, soprattutto nell’età che più di ogni altra prospetta grandi cambiamenti e tante opportunità. 

Verona, 11 marzo 2022 – Il passaggio all’età adulta, per la maggior parte dei ragazzi, significa prendere la patente, iniziare a esercitare il diritto di voto, iscriversi all’Università o iniziare a lavorare. Per quelli che convivono col diabete tipo 1 vuol dire affrontare un ulteriore importante step: la transizione dal centro diabetologico pediatrico e quello dell’adulto. Proprio per accompagnare un gruppo di giovani veronesi di età compresa fra 20 e 25 anni in questo delicato passaggio, l’Associazione Diabetici Verona, con il supporto non condizionato diYpsomed Italia, organizza un weekend in montagna, tra le nevi della Val di Non, durante il quale i ragazzi potranno confrontarsi con un team composto sia dai diabetologi pediatrici che già conoscono sia dai diabetologi che li prenderanno in carico da adulti. Durante la 3 giorni, da venerdì 11 a domenica 13 marzo, nella località di Rumo in provincia di Trento, i ragazzi si cimenteranno in passeggiate, ciaspolate sulla neve e discese in slittino, ricevendo indicazioni su come affrontare l’attività sportiva in sicurezza, sulla dieta e i corretti stili di vita.

“L’obiettivo di questo campo scuola è permettere a un gruppo di giovani con diabete di tipo 1 di conoscere il team diabetologico che li seguirà a breve, quando lasceranno il centro diabetologico pediatrico”, spiega Cristiano Farronato, tesoriere dell’Associazione Diabetici Verona. “Abbiamo scelto il contesto della montagna, offrendo ai ragazzi la possibilità di cimentarsi con un po’ di sana attività fisica sulla neve, alternata a sessioni didattiche durante le quali si parlerà di come gestire la terapia insulinica e l’alimentazione quando si fa sport. Oltre a medici e infermieri, ci saranno anche una dietista, per una lezione sulla conta dei carboidrati, e una psicologa, che aiuterà i partecipanti a condividere al meglio l’esperienza. Ci teniamo soprattutto a dimostrare ai ragazzi che il diabete non è una condizione invalidante, gestita bene permette di condurre una vita normale. Momenti di questo tipo sono molto importanti, soprattutto per chi ha avuto da poco l’esordio di patologia: aiutano a fare gruppo e a non sentirsi soli”.

“La transizione dalla diabetologia pediatrica a quella dell’adulto può sembrare un passaggio automatico, scontato, ma non lo è affatto”, evidenzia Maddalena Trombetta diabetologa presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, tra i medici che saranno presenti al campo scuola. “Intorno ai 18 anni, i ragazzi attraversano un momento della vita particolarmente denso di cambiamenti: finiscono le superiori e si iscrivono all’Università, vanno a vivere fuori casa, fanno i primi passi nel mondo del lavoro, costruiscono relazioni importanti per gli anni a venire. Proprio in questa fase della vita, così ricca di stimoli, i giovani che devono confrontarsi con una patologia cronica come il diabete possono percepirla come un limite alle proprie opportunità, finendo col trascurarla. Durante il campo scuola cercheremo di evitare che questo accada, ‘accogliendo’ i ragazzi e ‘accreditandoci’ come loro punto di riferimento nella gestione del diabete da adulti. È la prima volta che affrontiamo questo passaggio con una gita fuori porta. Ci auguriamo possa essere un’esperienza positiva da ripetere in futuro”.

“Siamo sempre felici di sostenere iniziative di questo tipo”, dichiara Luca Daniele, Head Marketing & Sales e Vice Direttore Generale di Ypsomed Italia. “Crediamo fortemente nel valore di attività educative che tengono in considerazione soprattutto la qualità di vita delle persone con diabete e puntano sul loro empowerment, affinché diventino protagonisti nella gestione della propria condizione. Ai ragazzi che si affacciano all’età adulta è fondamentale far comprendere che il diabete non preclude loro un futuro ricco di opportunità”.