Sei pop perché hai il cuore che fa ciok, la glicemia non è ok e dentro ti prendi uno shock. Catalano diceva: meno siamo meglio stiamo e per paradosso se non stiamo in compagnia lungo la via, in coda, fila per sei col resto di due non siamo, non stiamo bene. Ma c’è stata una eccezione alla regola, ovvero nel mio caso giovedì della settimana scorsa, giorno in cui mi sono recato al secondo controllo del diabete per l’apposito centro ubicato all’interno del Policlinico Universitario di Bologna “S.Orsola – Malpighi”, ultima Vandea della ricerca medica pubblica in città.

Alla vigilia di Pasqua e del ponte più succulento dopo quello di Natale l’affluenza local-popolare era ridotta ai minimi termini rispetto a precedenti occasioni e pertanto i momenti filosofico – esistenziali sono andati a farsi friggere, comunque annullati o ridotti ai minimi termini. Certo che endocrinologia, di cui diabetologia è una branca, ha un canovaccio di malattie che definirle un condensato di popolarità non è azzardato.

Comunque mentre siete rilassati a pensare ad altro e senz’altro di più piacevole che leggere di questi argomenti posso brevemente, tra edonismo e appagamento alimentare, sbrigate le solite procedure per l’ammissione alla visita e preparato come mio solito per l’appuntamento, dotato di tablet, diario della glicemia, esami fatti in precedenza e carta per gli appunti con penna. Insomma tutto il necessaire per la bisogna, aspetto di essere chiamato.

Passata mezz’ora arriva il mio turno.

Controllo della pressione con la massima a 160, come sempre del resto tutte le volte che faccio visita e non è tanto per l’effetto camice bianco ma a causa dell’attesa. Peso sempre 72 kg (stazza da microinfusore), ed ora la parte centrale ovvero la disamina dei dati da parte del medico. Per quanto riguarda la HbA1c peggiorata rispetto alla volta precedente (da 51 a 54 ex 7.1) ovvero una media pari a 157 mg/dl , la causa, con molta probabilità è da ritrovarsi nel trascorso processo infiammatorio procurato dall’artrite reumatoide e di riflesso nell’intestino determinando fasi di rialzo glicemico. Mentre resta invariata e sopra la linea limite di normalità la creatinina (1.44) con un livello sempre leggero ma da osservare dell’insufficienza renale cronica, nonostante bevo parecchia acqua, tra 1,5 e 2 litri al dì, probabilmente devo ridurre di un poco l’apporto di proteine nell’alimentazione giornaliera. Infine sono state ritoccate alcune fasce orarie del bolo basale del microinfusore per meglio adeguare la somministrazione d’insulina onde prevenire l’ipoglicemia nel tardo pomeriggio e di notte.

La prossima visita tra due mesicon aggiunta consulenza dietologica per ricalcolare la dieta sotto il profilo dell’apporto complessivo di proteine . Infine la novità tutta da vedere tradotta nei fatti riguarda la determinazione di individuare una struttura specifica in diabetologia che seguirà il sistema integrato microinfusore e sensore continuo glicemico nonché tutti gli aspetti biomedicali e innovativi legati a cura e diagnosi nel diabete. Seguiranno aggiornamenti sugli sviluppi (spero promettenti).