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SID
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La Società Italiana di Diabetologia, una delle due organizzazioni di medici diabetologi, l’altra è l’AMD, ha emanato un direttiva chiara e puntuale sulle linee da tenere nella prescrizione degli esami di laboratorio, sia per controllare l’appropriatezza della stessa che limitare gli sprechi in ambito patologico sempre più ampio e diffuso.

Il Consiglio Direttivo della SID ha esaminato con attenzione le prescrizioni di esami di laboratorio fatte nel 2014 alle persone con diabete che vivono in Italia e registrate dall’Osservatorio ARNO Diabete. E’ emersa una notevole quantità di prescrizioni inappropriate. Per questo motivo è stato deciso di valutare la letteratura pertinente e di scrivere un position statement sull’appropriatezza di 22 parametri di laboratorio che risultano prescritti troppo spesso senza una chiara logica clinica né una solida evidenza scientifica. Fra questi parametri alcuni vengono considerati di routine, come esame emocromocitometrico, esame fisico-chimico delle urine o transaminasi, mentre altri non sono routinari ma sono di uso molto comune come TSH o vitamina D.

Dal documento, accessibile al link sottostante, emerge che alcuni esami non dovrebbero essere prescritti mai e altri in circostanze molto particolari o comunque meno spesso di quanto avviene attualmente. Un’applicazione scrupolosa delle raccomandazioni della SID porterebbe ad un risparmio che è stimato essere almeno 50 milioni di euro ogni anno. Una somma rilevante, pari alla somma dello stipendio lordo di un quarto dei diabetologi italiani, che potrebbe essere impiegata per finanziare l’esecuzione di esami che invece vengono prescritti meno del necessario (HbA1c, colesterolo, creatinina, microalbuminuria) e anche per contribuire alle spese legate all’innovazione nella cura del diabete.

I diabetologi italiani sono caldamente invitati a considerare le raccomandazioni presentate nel documento.