Molti studi e ricerche sperimentali hanno dimostrato ampiamente che la terapia Cognitivo Comportamentale (CBT) risulta molto efficace nei soggetti con diabete , nel contrastare il disagio psicologico conseguente alla patologia come vissuti di ansia e depressione, e nel promuovere una maggiore aderenza farmacologica. E’ stata riconosciuta come terapia preferenziale per la maggior parte dei disturbi emozionali e comportamentali dalla comunità scientifica internazionale e dalla Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Questo tipo di terapia si caratterizza per le seguenti peculiarità
- È a breve termine
- Diretta
- Orientata agli obiettivi
- Permette di apprendere abilità
- Aiuta a modificare il modo di pensare, in modo da modificare il comportamento disfunzionale
- Capacità di risolvere problemi (problem solving)
A dimostrazione dell’efficacia della terapia cognitivo comportamentale nel paziente diabetico è stata messa a punto una ricerca presso il Massachusetts General Hospital di Boston all’Harvard Medical , il cui intento era di verificare gli effetti della terapia cognitivo comportamentale sulla gestione della malattia e nel migliorare l’aderenza farmacologica nei pazienti con patologia diabetica. La ricerca è stata articolata nel seguente modo, i partecipanti sono stati divisi in due gruppi entrambi sono stati monitorati dal punto di vista farmacologico e del controllo glicemico; mentre solo un gruppo è stato sottoposto a sedute di terapia cognitivo comportamentale. Dalla ricerca è emerso che il gruppo che ha ricevuto le sedute di psicoterapia ha evidenziato una maggiore aderenza alla terapia farmacologica e una remissione dei sintomi depressivi, rispetto all’altro gruppo senza psicoterapia. Inoltre un controllo effettuato otto mesi dopo l’interruzione della psicoterapia ha evidenziato che il gruppo che aveva sperimentato la terapia CBT aveva mantenuto aderenza al trattamento farmacologico e controllo glicemico, ed un miglioramento clinico globale.