Una confusione nella testa. Di quelle che non sai il perché. O meglio di quelle che non vorresti sapere il perché. E così che non lo sai. Facile no. Nascondere quello che provi e così si finisce per non provare niente. Più semplice di così? Eh no. Sarebbe troppo bello. Ma non è facile per niente. Perché la confusione, l’incertezza è brutta. Ti logora dentro piano piano. E ti chiedi perché? Perché sei così? Perché non potresti provare delle emozioni senza avere paura, senza sentirti in colpa per provarle? Anche se fosse una cosa momentanea. Sono emozioni. Tuoi. Emozioni che non dovresti schiacciare. Ma lo fai. Non riesci a reagire diversamente. Non è una giustificazione, ma tu sei fatta così, creata così. E i ricordi riaffiorano. Ricordi di quella bambina piccola bisognosa di baci e abbracci che puntualmente mancavano. Quella che doveva essere forte. Che piangere era una cosa per le persone debole. Sentimenti uccisi alla nascita. Quando forse avevi più bisogno di tirare fuori quello che provavi. Soprattutto il dolore. Perché quello, piano piano ti uccide. Ma una cosa lenta. Che prende piano piano pezzi di te, fino a consumarti definitivamente. E poi? E poi boh. Diventi brava a sembrare forte, fredda. E nessuno capisce cosa c’è dietro a quella maschera. Forse perché così fa comodo. E così ti ritrovi a nasconderti anche a te stessa. Tutto diventa più sopportabile. O almeno ti sembra. E non ti rendi conto che sei diventata come un vulcano pronto ad esplodere. Un vulcano di emozioni. E si continua così per anni. Finché un giorno esplodi davvero. Il vulcano è arrivato al suo limite e ha tirato tutto fuori. E ti sei fatta male. Però allo stesso tempo era come se quel giorno ha segnato un nuovo inizio. Nuove emozioni sono nate. Tu sei rinata. Anche se un po ti nascondi lo stesso. A te le emozioni ti spaventano. Davanti a loro scappi. Perché in un certo senso davanti a loro ritorni a essere quella bambina piccola. Quella bisognosa d’affetto ma che allo stesso tempo non osava chiedere per paura di sembrare debole davanti a chi non ha mai capito che a volta basta solo quello. Un abbraccio. Di quelli che senti sotto pelle. Di quelli che ti fanno capire che alla fine non sei sola, che qualcuno capisce, che qualcuno c’è…
Non sempre quando parliamo di diabete parliamo in senso di numeri. A volte comprende anche emozioni. Quelle emozioni che molte volte ci ha obbligato a nascondere. Che molte volte ci ha rubato…