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Un diabetico tranquillo può tranquillamente ignorare questo scritto: la materia non lo interessa in quanto beneficiando di una glicemia ben regolata e non richiedente particolari controlli o soggetta a oscillazioni di sorta lo porta a vivere la faccenda in armonia e sublimazione senza colpo ferire. Basta il contapassi e te la spassi.

“Posso dire qualcosa su questo? A volte è facile dimenticare che per la maggior parte del tempo brancoliamo nel buio, poi all’improvviso si accende una luce ed una qualche quota di colpa da attribuire a qualcuno. Non posso parlare di fatti avvenuti prima che io arrivassi, ma tutti voi oggi avete fatto una grande inchiesta, un inchiesta che credo avrà un immediato e considerevole impatto sui nostri lettori. Per me questo è il senso del nostro lavoro”. Così riportava un grande giornalista in redazione (Enzo Bettiza)

Allarmi ce ne stanno, mai come in questo frangente storico: antifurto d’auto, casa, negozio, banca, edifici pubblici e privati. Allarmi per la temperatura domestica, e poi ancora suonerie e simili provenienti dai vari device in nostro possesso (smartphone, tablet, ecc.).

Non ci facciamo mancare niente!

E il diabetico può diventare ostaggio di tale sistema? Certo che sì!

A una condizione: avere il sensore (non importa la marca tanto fanno tutti allo stesso modo) che fa bip un momento sì e un momento no, ma se hai addosso la funzione predittiva attivata, beh allora il concertino è assicurato.

Beh un sensore senza allarme è un poco come un cantante senza voce: la funzione è necessaria poiché nel momento in cui un diabetico fa la scelta di passare al microinfusore con sensore per il monitoraggio continuo della glicemia, la scelta è dovuta dalla necessità di tenere a bada un compenso glicemico difficile e la soggettività a ricorrenti episodi d’ipoglicemia.

L’evidenza clinica c’è.

Il problema però è altro: non una ma diverse volte succede di trovarsi svegliati nel cuore della notte, come nel corso della giornata, da falsi allarmi, una iperglicemia inesistente come una ipoglicemia farlocca.

Naturalmente l’unica controprova affidabile oggi è data dal test ottenuto con il prelievo del sangue dal dito. E fino a che non verranno realmente stabilizzati i livelli di affidabilità e sicurezza dei sensori glicemici tale prova resta necessaria anche con il congegno addosso.

Non c’è allarme che tenga.