Incapsulati piselli in questo pianeta bacello
Di vita e morte un gran macello
Mangi e sei mangiato
Selciato di pensieri dismessi
Impegni mai presi
Culi lasciati appoggiati sul ciglio del vulcano
Drogati di tutto coscienti di niente
Non far poco
Alla morte da vivo e alla vita da morto
E non pensare che quando arriverai
mi troverai così facilmente
perché sarò nascosto
– ma non per paura
bensì perché voglio il tuo coraggio
nel cercarmi –
e sappi che la vita mi ha scovato
e abbiamo giocato sino allo spasmo
nella polvere della strada, alla luce del sole, nell’acqua di mare,
tra i pini di montagna.
Ci siamo rincorsi con la vita
imbrattati dall’azzurro cielo
a seguire le scie delle stelle
ad acchiappare il vento
a bere ogni goccia di pioggia
ad impantanarci in una pozzanghera
a sentire il rumore
e ad ascoltare il suono.
Sarò felice di nascondermi,
sapendoti vicina, dietro l’angolo,
sotto il tavolo, davanti alla finestra,
sotto le lenzuola.
In quel momento non ti concederò nessuno dei miei ricordi
che stringerò a me mentre stringo forte gli occhi
ma non perché non voglio guardarti
ma solo perché non voglio donarti.
Tu non sai cos’è un abbraccio.
E io lo farò.
A occhi chiusi ti abbraccerò.