Potranno essere d’aiuto nel trattamento del diabete.
Le cellule beta del pancreas aiutano a mantenere i normali livelli di glucosio nel sangue producendo l’ormone insulina – il principale regolatore di energia (glucosio). La menomazione e la perdita di cellule beta interrompe la produzione di insulina, che porta al diabete di tipo 1 e 2. Utilizzando la sequenza unicellulare del RNA, i ricercatori della University of California San Diego School of Medicine hanno, per la prima volta, tracciato i percorsi che regolano la crescita delle cellule beta e che potrebbero essere sfruttati per ingannarle nella fase di rigenerazione.
I risultati sono pubblicati nel numero del 2 maggio della rivista Cell Metabolism.
“Se siamo in grado di trovare un farmaco che rende le cellule beta in grado di crescere, si potrebbe migliorare i livelli di zucchero nel sangue nelle persone con diabete”, ha detto Maike Sander, MD, professore presso il Dipartimento di Pediatria, Medicina Molecolare e Cellulare presso UC San Diego School of Medicine. “Queste persone hanno spesso le cellule residue beta ma non abbastanza di numero per mantenere i normali livelli di glucosio nel sangue.”
Il corpo genera le cellule beta in utero e continuano a rigenerarsi dopo la nascita, ma col passare degli anni la rigenerazione delle cellule diminuisce. Il modo predominante per far crescere nuove cellule beta è attraverso la divisione cellulare, ma le cellule beta in grado di dividersi sono rare, compromettendo meno dell’1 percento di tutte le cellule beta. Gli scienziati hanno studiato percorsi molecolari che regolano la crescita delle cellule beta nella speranza di trovare nuove terapie che aiuterebbero le persone a riacquistare il controllo del glucosio nel sangue dopo l’insorgenza del diabete.
Nel loro studio, la squadra di Sander ha identificato i percorsi che sono attivi quando le cellule beta si dividono permettendo di approfondire i possibili bersagli farmacologici. Utilizzando il sequenziamento unicellulare del RNA, la squadra ha potuto profilare le caratteristiche molecolari e l’attività metabolica delle singole cellule beta per determinare come la divisione delle celle beta differisce dalle cellule non in divisione.
“Nessuno è stato in grado di fare questa analisi perché l’1 per cento o meno delle cellule beta che si dividono sono mascherate dal 99 per cento delle restanti cellule beta, che non si dividono”, ha detto Sander. “Questa caratterizzazione approfondita delle singole cellule beta in diversi stati di proliferazione è stata abilitata dalla tecnologia più recente. Essa fornisce un quadro più preciso di ciò che manda le cellule beta in divisione cellulare e indizi che possiamo usare per cercare di sviluppare farmaci per stimolare alcuni percorsi.”
E’ tutto da vedere se la stimolazione delle cellule beta a crescere si tradurrà in interventi terapeutici per il diabete, ma queste nuove informazioni apre la porta a scoprirlo, ha detto Sander.