Sabato 20 maggio scorso a Milano ho partecipato all’evento “Le nuove tecnologie nella gestione della patologia diabetica e l’educazione terapeutica”- promosso da “CLAD – Coordinamento Lombardia Associazioni Diabetici”, argomento al centro dell’iniziativa: educare la persona con diabete a una corretta autogestione della malattia anche con i nuovi sistemi di monitoraggio FLASH della glicemia che saranno presto offerti gratuitamente dal Sistema sanitario regionale ad un’ampia fascia di diabetici, coloro che fanno terapia con iniezioni multiple d’insulina (diabete tipo 1 in specie). L’evento, realizzato grazie al contributo non condizionato di Abbott, ha permesso di fare il punto sui recenti sviluppi della riforma del sistema sanitario regionale che sta liberando risorse da investire nell’innovazione tecnologica. Un’occasione di confronto diretto tra pazienti ed esperti della patologia diabetica per approfondire gli aspetti legati al monitoraggio glicemico come vero e proprio strumento terapeutico. Il diabete è decisamente una patologia ‘sociale’: ne soffre il 5,4% degli italiani, ossia oltre 3,27 milioni di persone – a cui va aggiunto circa 1 milione di persone che non sanno di avere la patologia. In Lomardia soffrono di diabete 550mila persone, pari a un sesto del totale dei diabetici italiani. Inoltre, è tra le regioni in cui è più elevato il numero di persone con diabete che vengono ospedalizzate.
“Grazie a un dialogo aperto e costruttivo tra il Coordinamento delle Associazioni Diabetici Lombarde e le Istituzioni, in questi anni molto è stato fatto per venire incontro alle necessità delle persone affette da diabete – ha spiegato Maria Luigia Mottes, Presidente CLAD – Coordinamento Lombardia Associazioni Diabetici e Presidente Associazione Diabetici della Provincia di Milano Onlus – Con le Istituzioni regionali condividiamo l’obiettivo di un miglioramento continuo dell’offerta di assistenza: in quest’ottica, viviamo un momento di dialogo estremamente positivo in cui la Regione si è impegnata a reinvestire i risparmi derivati da altre voci di spesa nell’innovazione tecnologica”.
In arrivo buone notizie quindi per i pazienti diabetici lombardi. Come recentemente anticipato dall’Assessorato al Welfare, entro la fine di maggio verrà presentata alla Giunta una delibera che disporrà offerta gratuita del sistema di monitoraggio FLASH della glicemia ad ampie categorie di pazienti diabetici che seguono un regime di insulinoterapia intensiva, pompa insulinica esterna o terapia multi-iniettiva. Il sistema FreeStyle Libre è in grado di fornire un quadro completo del profilo glicemico evitando la necessità di pungere il dito più volte al giorno. Si tratta di un sistema di monitoraggio della glicemia basato su un sensore, da indossare sul braccio, grande come una moneta da due euro, che misura costantemente i livelli di glucosio nei fluidi interstiziali. È progettato per rimanere applicato al corpo fino a 14 giorni e viene già utilizzato, a titolo privato, da persone affette da diabete che così evitano di pungersi più volte al giorno.
“Il Coordinamento Lombardia Associazioni Diabetici ha promosso un sondaggio direttamente tra i pazienti sulla loro esperienza di utilizzo del nuovo sistema per il monitoraggio continuo della glicemia – ha aggiunto Mottes – I risultati sono rientrati nella valutazione complessiva di questa tecnologia effettuata dalla Commissione Tecnologie Emergenti della Lombardia che si è espressa positivamente in merito alle possibilità di utilizzo nel contesto del Servizio socio-sanitario Lombardo”. L’indagine promossa dal CLAD – che riunisce e coordina 41 tra associazioni e sezioni territoriali che rappresentano i pazienti diabetici in Lombardia – ha raccolto l’esperienza di 529 pazienti diabetici che effettuano il monitoraggio glicemico con Freestyle Libre. I risultati sono stati estremamente positivi: le persone che utilizzano il sistema FreeStyle Libre di Abbott si controllano di più (mediamente 15 volte al giorno), sono in grado di gestire meglio e con più responsabilità la malattia diabetica, migliorano il controllo metabolico (nel 75% dei casi) e la qualità di vita (valutazione molto positiva di 4,5 su una scala di 5). Tutto questo può tradursi in una riduzione delle complicanze a breve e a lungo termine e quindi anche dei costi per il Servizio sanitario.
“Alla luce della chiara correlazione tra l’autocontrollo e il compenso glicemico, rendere più semplici e discrete le operazioni quotidiane di monitoraggio della glicemia rappresenta un fattore importante per supportare e motivare chi purtroppo già in giovane età si trova a confrontarsi con una malattia cronica – ha sottolineato Patrizia Pappini Oldrati, Vicepresidente CLAD – Coordinamento Lombardia Associazioni Diabetici e Presidente Associazione SOStegno70, Insieme ai bambini con diabete Onlus -. Nel diabete il paziente ha un ruolo di protagonista assoluto nella cura, perché è necessario il suo coinvolgimento attivo nella gestione della malattia: responsabilizzare all’uso della tecnologia con adeguatezza e continuità – come appunto è nel senso di questo incontro promosso dal nostro Coordinamento – porta a modificare gli esiti stessi della malattia, evitando o diminuendo crisi ipo- e iperglicemiche che possono avere conseguenze anche gravi”.
In conclusione la conferenza è stata un successo sotto tutti i punti di vista: con la partecipazione di 300 diabetici e una sala piena in ogni ordine di posto, relatori importanti chiari ed esaustivi nelle tematiche riposte al centro tra cui Giuseppe Lepore, Presidente SID – Società Italiana di Diabetologia, Lombardia, Emanuele Bosi, Professore di Endocrinologia, Università Vita-Salute San Raffaele e Direttore Dipartimento di Medicina Interna, Diabete e Endocrinologia, IRCCS Ospedale San Raffaele e Giulio Frontino, Pediatra diabetologo, IRCCS Ospedale San Raffaele. E con una copertura mediatica completa. Quando si coniuga tecnologia e terapia con le novità l’effetto positivo è assicurato e la risposta della comunità si vede.