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Un paziente su cinque pazienti, anziane e con una malattia cronica ha riportato di aver subito discriminazioni sanitarie, secondo i risultati di un ampio sondaggio nazionale, made in USA (ma credo che i dati in tale ambito si discostino poco dall’Italia ed Europa) analizzato dalla UC Berkeley School of Public Health.

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Il sondaggio ha chiesto a 13.867 partecipanti la loro esperienza di discriminazione da parte di medici e ospedali tra il 2008 e il 2014. I pazienti di razza nera, lo studio ha trovato, erano i più inclini a segnalare discriminazioni per razza, mentre i pazienti bianchi e ispanici hanno riferito di essere stati discriminati più spesso sulla base della loro età, peso o reddito.

I risultati, pubblicati il ??15 dicembre sul Journal of General Internal Medicine, suggeriscono che molti pazienti riportano memorie di esperienze difficili nelle loro interazioni con medici, infermieri, farmacisti e altri operatori sanitari.

“Gli operatori dovrebbero essere consapevoli del fatto che una grande parte dei pazienti ha sperimentato una qualche forma di discriminazione in un contesto sanitario”, ha detto Amani Nuru-Jeter, professore associato di epidemiologia e scienze della salute della comunità presso l’UC Berkeley School of Public Health e autore senior dello studio. “Solo riconoscendo quanto siano comuni queste esperienze per i pazienti, i medici possono essere in grado di offrire cure migliori”.

I partecipanti avevano tutti o 54 anni e almeno una delle seguenti condizioni croniche: ipertensione, diabete, cancro, malattie polmonari, cardiache o ictus. I risultati del sondaggio sono stati analizzati in collaborazione con UC San Francisco e Stanford University.