Una recente indagine generalista ha messo in evidenza che solo il 20% degli italiani si fida del prossimo: un dato importante e rappresenta in modo pesante il livello profondo di scollamento sociale della società italiana per diverse e solide cause. La prima è costituita dall’infusione costante e continua di paure, attraverso la costante amplificazione di allarmi sociali, a partire dalla fine della seconda guerra mondiale ad oggi (guerra fredda, incubo nucleare, terrorismo, epidemie e molto altro ancora).
Oltre a campagne pervasive in ogni settore del vivere quotidiano sono venuti man mano a mancare quei rapporti fiduciari verso diverse figure che un tempo facevano da pilastri portanti della società civile, ad esempio: il Sindaco (le istituzioni e la politica), il prete (la religione) e il medico (la salute). Mentre sulle prime due è più facile capire le cause della sfiducia, per non dire peggio: la mancanza di contatto con la realtà, la politica spettacolo (brutto), la corruzione e per il clero il processo di secolarizzazione, reati sessuali sui minori. Per il medico il discorso si fa molto diretto: la mancanza di comunicazione.
La mancanza di comunicazione operatore/paziente e l’efficacia della stessa è allo stesso modo presente nella maggioranza dei casi dei medici specialisti, diabetologi in testa, personalmente collaudata nel corso dei decenni.
La fiducia è un elemento serio, fondante nei rapporti umani e sociali, quando viene a mancare allora cominciano i guai e lasciando le cose andare questi aumentano sino a diventare problemi molto grossi e difficili da rimediare.
Ecco perché, grazie anche al fenomeno internet e reti sociali, molta gente si affida a sedicenti curatori, guaritori e affini (sempre esistiti ma grazie a questi spazi promozionali crescono e si diffondo a piè sospinto).
Cosa possiamo fare per cercare di recuperare il divario creato sul piano della fiducia? In primo luogo tornare a comunicare, facendolo meglio, nel mondo reale ed educare le persone a convivere meglio con la patologia e con gli altri.