L’alcol e l’uso di droghe a scopo “ricreativo” sono comuni nei giovani adulti con diabete di tipo 1 (T1DM) e possono spiegare ad un aumento della morbilità e della mortalità.
Sebbene un numero inferiore di individui con diabete mellito di tipo 1 (T1DM) beva alcol, il potenziale e la gravità del danno associato al suo consumo è maggiore nei diabetici. L’uso di alcol influisce sul metabolismo del glucosio e si traduce in vari potenziali effetti avversi sia dall’ingestione acuta che dall’ingestione cronica in soggetti con DMT1. Lo scopo di questo articolo è descrivere gli effetti dell’alcol sul metabolismo del glucosio e il controllo del diabete nelle persone con DMT1 e proporre consulenze per le persone che lavorano con i pazienti in questa popolazione.
Questo studio esplora le motivazioni e le esperienze uniche di questa popolazione durante l’utilizzo di alcol e droghe ricreative.
Interviste semi-strutturate incentrate sull’uso di sostanze sono state eseguite con 16 giovani adulti di età compresa tra 18 e 35 anni con T1DM che bevono alcolici (almeno 50 g, 5 bevande standard australiane, in un’unica seduta) e / o usano droghe. Un’analisi qualitativa interpretativa fenomenologica (IPA) dei dati dell’intervista è stata eseguita da tre clinici con competenze diverse (uno psicologo, endocrinologo e specialista in medicina delle dipendenze).
Una serie di motivazioni, esperienze e strategie di riduzione del danno riguardanti l’uso di sostanze sono state descritte specifiche per i giovani adulti con DMT1, con la maggior parte delle volte tesi a mitigare il rischio di ipoglicemia. I medici sono rimasti i punti di riferimento più affidabili, tuttavia l’uso di sostanze è stato raramente discusso durante gli incontri clinici. Le informazioni attualmente disponibili, specialmente per le droghe illecite, sono state descritte come inadeguate.
Questa analisi ha identificato esperienze uniche per i giovani adulti con T1DM quando si usano alcol e altri farmaci. Comprendere queste esperienze e come questi giovani adulti tentano di mitigare i rischi dell’uso di sostanze può portare a migliori interazioni cliniche e strategie di gestione.