Le persone con diabete sono ad alto rischio di disfunzione della ghiandola lacrimale, ma il meccanismo sottostante non è ben compreso. In questo studio, gli scienziati cinesi dell’Istituto Oftalmologico Nazionale di Pechino hanno determinato come il diabete mellito di tipo 1 (T1DM) influenza l’omeostasi circadiana delle ghiandole lacrimali extraorbitali murine (ELG).
Un modello animale T1DM è stato stabilito mediante iniezione sistemica di streptozotocina in topi C57BL / 6J. Dopo 5 settimane, gli ELG sono stati raccolti ad intervalli di 3 ore su un ciclo circadiano di 24 ore. L’RNA estratto totale è stato sottoposto a sequenziamento dell’RNA ad alto rendimento e i dati ritmici di trascrizione sono stati valutati utilizzando l’algoritmo Jonckheere-Terpstra-Kendall, l’analisi del percorso dell’Enciclopedia dei geni e dei genomi di Kyoto, l’analisi dell’arricchimento di set di fasi e l’analisi del cluster di serie temporali per determinare la fase , ritmicità e firma unica delle trascrizioni su espressione temporalmente coordinata. Inoltre, sono stati valutati massa, dimensioni delle cellule, istologia e secrezione lacrimale degli ELG.
Il T1DM ha modificato globalmente la composizione del trascrittoma ELG. In particolare, T1DM ha riprogrammato in modo significativo i profili trascrittomici circadiani di ELG normali e macchinari di core clock riorganizzati. T1DM ha inoltre ricablato percorsi unici di arricchimento temporale e di raggruppamento. Infine, i normali ritmi giornalieri di massa, dimensioni delle cellule e secrezione lacrimale degli ELG di topo erano significativamente compromessi dal diabete indotto da streptozotocina.
Il T1DM riprogramma significativamente le oscillazioni diurne delle ghiandole lacrimali e compromette la loro struttura e secrezione lacrimale. Queste informazioni possono rivelare potenziali obiettivi per migliorare la disfunzione della ghiandola lacrimale nei pazienti con diabete tipo 1.
Speriamo che arrivino a trovare qualcosa di veramente efficace per questa condizione, l’occhio secco, perché il diabete tipo 1 ha un novero di complicazioni che veramente sfrangiano i coglioni.
Studio pubblicato il 1 maggio 2020 in The Ocular Surface