Sopravvivenza dopo trapianto di isole in soggetti con diabete di tipo 1: follow-up di 20 anni.
Il diabete di tipo 1 (T1D) è associato a mortalità prematura dovuta a complicanze acute e croniche correlate a T1D, inclusi eventi ipoglicemici gravi (SHE), cardiovascolari (CVD) e malattie renali.
È stato dimostrato che il trapianto di isole (ITx) fornisce controllo glicemico quasi normale e protezione dagli SHE in un gruppo selezionato di pazienti con T1D.
L’equipe di scienziati del DRI di Miami diretti dal professor Camillo Ricordi hanno valutato retrospettivamente la sopravvivenza dei destinatari ITx (n = 49) seguita fino a 20 anni.
I soggetti sono stati trapiantati e seguiti dal 2000 al 2020 presso il Diabetes Research Insitute of Miami. La coorte di studio comprendeva 29 femmine (59,2%). L’età media alla diagnosi di T1D era di 13,2 (6,7 – 20,0) anni, mentre l’età media e la durata mediana di T1D a ITx erano rispettivamente di 42,8 ± 8,3 anni e 29,5 (17,2 – 38,2) anni. Due soggetti (4,08%) sono deceduti durante il follow-up. La durata della funzione del trapianto è stata di 4,4 (1,3 – 12,2) anni.
La sopravvivenza cumulativa post-ITx era del 100%, 96% e 85%, rispettivamente a 10, 15 e 20 anni di follow-up. I risultati suggeriscono che, nonostante l’immunosoppressione cronica, un controllo metabolico quasi normale ottenuto a seguito di ITx può ridurre l’aumento del rischio di mortalità associato a T1D.
I possibili fattori che spiegano questi risultati includono una minore esposizione iperglicemica cumulativa e la prevenzione della SHE. I soggetti selezionati per ITx rappresentano un gruppo altamente vulnerabile a rischio di SHE e morte ricorrenti. ITx può prevenire la mortalità prevenendo SHE e riducendo i fattori di rischio CVD in pazienti selezionati con T1D.
La ricerca è stata presentata alla 80a edizione delle Sessioni Scientifiche dell’ADA 2020, da remoto, sotto forma di abstract e poster, inoltre il contenuto intero dello studio è pubblicato sulla rivista scientifica Diabetes del 15 giugno 2020.