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I ricercatori del  Barbara Davis Center for Diabetes, University of Colorado, School of Medicine, Aurora, Colorado, USA hanno effettuato questa ricerca allo scopo di rivedere le prove recenti per la gestione dei lipidi nel diabete di tipo 1 (T1D) per la riduzione del rischio cardiovascolare.

Risultati recenti: Gli individui con T1D hanno un aumentato rischio di morbilità e mortalità cardiovascolare, con l’aterosclerosi che inizia già nell’adolescenza. Elevati livelli di colesterolo lipoproteico a bassa densità (LDL-C), trigliceridi e lipoproteine ??(a) sono associati ad un aumentato rischio cardiovascolare nel T1D. Sebbene il colesterolo lipoproteico ad alta densità (HDL-C) nel T1D sia spesso normale o superiore rispetto ai controlli non diabetici, l’HDL nel T1D presenta alterazioni strutturali, che lo rendono proogenogenico piuttosto che cardioprotettivo. Allo stesso modo, sebbene LDL-C non sia particolarmente elevato nel T1D, LDL contribuisce comunque al rischio cardiovascolare. Gli studi condotti su individui con diabete hanno incluso principalmente partecipanti T2D, con un numero molto più piccolo di partecipanti T1D; tali studi hanno dimostrato che le terapie ipolipemizzanti, come le statine, l’ezetimibe, e gli inibitori della proproteina convertasi subtilisina / kexin di tipo 9 (PCSK9) riducono i livelli di LDL-C e gli eventi cardiovascolari in entrambi con e senza diabete. Gli individui con T1D hanno aumentato l’assorbimento del colesterolo, suggerendo che l’ezetimibe può essere particolarmente efficace nel T1D. I risultati dello studio REDUCE-IT mostrano una riduzione del rischio cardiovascolare dalla terapia con alte dosi di acido grasso omega-3 (Icosapent Ethyl) in pazienti con diabete (principalmente diabete di tipo 2), indipendentemente dall’abbassamento dei trigliceridi, ma attualmente mancano dati simili nel T1D.

Riepilogo: gli individui con T1D sono ad alto rischio di malattie cardiovascolari, che richiedono un attento monitoraggio e una gestione dei lipidi dall’adolescenza all’età adulta.

Current opinion in Endocrinology, Diabetes and Obesity del 3 luglio 2020.