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L’esposizione prenatale alle sostanze perfluoroalchiliche modula i fosfolipidi sierici neonatali, aumentando il rischio di diabete di tipo 1

Nell’ultimo decennio, la crescente incidenza del diabete di tipo 1 (T1D) si è stabilizzata in Finlandia, un fenomeno che coincide con una più severa regolazione delle sostanze perfluoroalchiliche (PFAS). Qui, i ricercatori finnici hanno quantificato PFAS per esaminare i loro effetti, durante la gravidanza, sui marcatori lipidici e immuno-correlati del rischio di T1D nei bambini. 

In una coorte madre-bambino (264 diadi), un’elevata esposizione a PFAS durante la gravidanza si è associata a una riduzione dei fosfolipidi sierici del cordone cordonale e alla progressione verso gli autoanticorpi isolotti associati alla T1D nella prole. 

Questa associazione PFAS-lipidi sembra esacerbata dall’aumento del rischio di T1D conferito dall’antigene leucocitario umano nei neonati. L’esposizione a un singolo composto PFAS o una miscela di inquinanti organici in topi diabetici non obesi ha determinato un profilo lipidico caratterizzato da una riduzione simile dei fosfolipidi, un marcato aumento di acido litocolico e insulite accelerata. 

I risultati suggeriscono che l’esposizione alla PFAS durante la gravidanza contribuisce al rischio e alla patogenesi della T1D nella prole.

Pubblicato su Environment International il 8 luglio 2020.