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Il consigliere regionale piacentino Giancarlo Tagliaferri ha presentato ieri all’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna una risoluzione per impegnare la Giunta regionale alla formazione del personale sanitario e dei punti di pronto soccorso regionali per la prevenzione della chetoacidosi diabetica e alla formazione del personale scolastico per l’inserimento in sicurezza del bambino con diabete a scuola.

Il testo è pubblico e consultabile sul sito dell’Assemblea Legislativa cliccando qui.

L’argomento sarà trattato nel corso della sessione del Consiglio regionale in programma il prossimo 26 e 27 ottobre 2021.

Tra i punti salienti del documento: esattamente 100 anni fa venne scoperta l’esistenza dell’insulina, un ormone secreto del
pancreas e fondamentale per regolare il metabolismo del nostro organismo. Senza l’insulina, infatti, non saremmo in grado di utilizzare lo zucchero che assumiamo tramite i cibi per i processi energetici all’interno di tutte le cellule del nostro corpo.

Nel bambino, un solo episodio di chetoacidosi diabetica moderata (una complicanza del diabete tipo 1 particolarmente grave nell’età pediatrica, più rara invece nell’adulto) produce danni morfologici e funzionali sul sistema nervoso centrale con reliquati permanenti. La chetoacidosi diabetica, se non trattata adeguatamente, può comportare
un rischio aumentato di mortalità e morbilità; durante la sospensione forzata di tutte le attività a causa della pandemia da SARS-COV-2 si è osservato un forte aumento della chetoacidosi diabetica.

I bambini e gli adolescenti con diabete, in quanto individui in fase di accrescimento, hanno specifiche e diverse necessità che devono essere riconosciute e soddisfatte sia dalla popolazione generale, sia dagli operatori sanitari, e che pertanto, è compito della società fornire aiuto al bambino e alla famiglia; la prevenzione e la gestione accurata della chetoacidosi diabetica sono due azioni di primaria importanza per evitare danni gravi ai bambini e ridurre il rischio di complicanze
croniche, e che tale prevenzione è un investimento a lungo termine piuttosto che un costo a breve termine.

Ecco perché con questa risoluzione si vuole impegnare la Giunta regionale alla formazione del personale sanitario e dei punti di pronto soccorso regionali per la prevenzione della chetoacidosi diabetica, attraverso progetti formativi, incontri dedicati, webinar, seminari, convegni, audit clinici allargati e periodici; alla formazione del personale scolastico finalizzato all’inserimento in sicurezza del bambino con diabete a scuola; ad attivarsi per pianificare una rete di medici e figure professionali capaci di fornire una efficace assistenza domiciliare per il paziente affetto da diabete; alla realizzazione di programmi di screening negli istituti scolastici preferendo comuni delle zone montane con maggior numero di abitanti di ogni Area Vasta, mediante l’adozione di test di monitoraggio del diabete di tipo 1, non invasivi, che utilizzino le
proteine della saliva.