Le alterazioni più tipiche nelle persone con diabete di tipo 2 sono l’insufficiente secrezione di insulina e la ridotta sensibilità all’insulina in diversi organi. Per esaminare cosa accade in questi organi quando si sviluppa il diabete di tipo 2, i ricercatori nel presente studio hanno esaminato le proteine ??sia nelle isole cellulari del pancreas dove viene prodotta l’insulina, sia nei principali tessuti su cui agisce l’insulina, vale a dire il fegato, muscolo scheletrico, grasso e sangue.

I ricercatori hanno confrontato le proteine ??in campioni di persone con diabete di tipo 2, prediabete, cioè uno stadio prima del diabete di tipo 2 completamente sviluppato, e senza alcun diabete. I risultati hanno mostrato molti più disturbi nelle vie metaboliche rispetto a quanto precedentemente noto. C’era anche una correlazione tra le alterazioni e le diverse fasi della malattia.

“Abbiamo rilevato molti livelli di proteine ??che erano o più alti o più bassi del normale nei tessuti di persone in diversi stadi della malattia. Le persone con prediabete mostravano importanti alterazioni associate a infiammazione, coagulazione e sistema immunitario nelle isole pancreatiche. Nel diabete di tipo 2 completamente sviluppato c’erano anomalie più diffuse, ad esempio nel metabolismo dei lipidi e del glucosio e nella produzione di energia nel fegato, nei muscoli e nel grasso”, afferma il professor Claes Wadelius, che ha coordinato lo studio.

Lo studio si basa su campioni di tessuto raccolti da donatori in diversi stadi della malattia e da individui sani. I campioni sono stati raccolti nell’iniziativa strategica EXODIAB, guidata a Uppsala dal professor Olle Korsgren.

Utilizzando nuove tecniche, i ricercatori hanno potuto quantificare migliaia di proteine ??da ciascun organo e quindi ottenere una visione del metabolismo che prima non era possibile.

“Le tecniche per misurare le proteine ??si sono evolute rapidamente negli ultimi anni e i nostri colleghi dell’Università di Copenaghen che hanno partecipato allo studio sono leader mondiali nel settore”, afferma il dott. Klev Diamanti, che ha eseguito le analisi ad Uppsala insieme al Professore Associato Marco Cavalli e al Professore Jan Eriksson.

In sintesi, i risultati mostrano un metabolismo altamente disturbato in diversi percorsi negli organi esaminati e in diversi stadi della malattia. I dati indicano nuovi meccanismi potenzialmente causali della malattia, che possono essere ulteriormente studiati nella ricerca di nuovi modi di prevenire o curare il diabete di tipo 2.

“I nostri risultati possono anche supportare lo sviluppo di semplici test in grado di identificare le persone ad alto rischio di diabete e le sue complicanze, e anche guidare quale tipo di intervento è il migliore per l’individuo”, afferma il diabetologo clinico Jan Eriksson.