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La ricerca rivela come i neuroni nel cervello possono influenzare i livelli di zucchero nel sangue, aprendo la strada a nuove terapie mirate per il diabete.

Una scoperta scientifica recente potrebbe avere un impatto significativo sul trattamento del diabete. Un gruppo di ricercatori ha identificato neuroni all’interno del cervello che rilevano e regolano i livelli di zucchero nel sangue. Questa scoperta offre la possibilità di sviluppare terapie mirate che consentano ai medici di ridurre efficacemente i livelli di zucchero nel sangue nei pazienti affetti da diabete.

Lo studio, pubblicato il 22 giugno sulla rivista di ricerca dell’American Diabetes Association, Diabetes, rivela che un sottoinsieme di neuroni situati nell’ipotalamo è in grado di percepire e rispondere ai cambiamenti nei livelli di zucchero nel flusso sanguigno. Questa scoperta rappresenta un passo avanti significativo nella comprensione di come il nostro cervello regoli la glicemia e potrebbe offrire nuove opportunità terapeutiche per il trattamento di malattie metaboliche come il diabete e l’obesità.

Il dottor Michael Schwartz, un endocrinologo della School of Medicine dell’Università di Washington e co-direttore dell’UW Medicine Diabetes Institute, spiega l’importanza di questa scoperta: “Sappiamo da molto tempo che molti neuroni possono rilevare lo zucchero localmente all’interno del cervello. Ciò che è nuovo, tuttavia, è l’evidenza che un sottoinsieme di neuroni situati nell’ipotalamo può percepire e rispondere allo zucchero nel flusso sanguigno stesso, analogamente alle cellule del pancreas che secernono insulina”.

Nel corso dello studio, i ricercatori sono stati in grado di monitorare in tempo reale i livelli di zucchero nel sangue e l’attività dei neuroni all’interno dell’ipotalamo di topi coscienti. Hanno osservato che quando i livelli di zucchero nel sangue aumentano, l’attività di questo specifico gruppo di neuroni diminuisce rapidamente. Secondo gli studiosi, questi neuroni rilevano e rispondono alle variazioni della glicemia trasmesse dai neuroni sensoriali che riforniscono il sistema vascolare. Queste informazioni sensoriali vengono quindi trasmesse a uno o più neurocircuiti che collaborano con il pancreas per regolare i livelli di zucchero nel sangue attraverso la produzione di insulina.

Questa scoperta riveste una grande importanza clinica, poiché i pazienti affetti da diabete spesso presentano un sistema che mantiene attivamente livelli elevati di zucchero nel sangue, probabilmente perché il cervello ritiene che tali livelli siano appropriati. Il dottor Schwartz spiega: “Ad esempio, se un normale livello di zucchero nel sangue è 100, un paziente con diabete potrebbe avere un livello di zucchero nel sangue superiore a 300. Il cervello penserà che sia troppo basso e cercherà di aumentare nuovamente il livello di zucchero nel sangue”.

La scoperta che il diabete è associato a una ridotta capacità del cervello di percepire il livello di zucchero nel sangue suggerisce che, in futuro, il ripristino di questa funzione potrebbe consentire al cervello di controllare la glicemia in modo più appropriato. Ciò potrebbe aprire la strada a nuove terapie che mirano ai neuroni nel cervello per il trattamento del diabete e di altre malattie metaboliche.

La ricerca svolta da questi scienziati offre una nuova speranza per i milioni di persone che vivono con il diabete. La comprensione del sistema di rilevamento della glicemia e dei neurocircuiti coinvolti potrebbe portare a progressi significativi nella gestione di questa malattia cronica. Con ulteriori ricerche e sviluppo, potrebbero essere sviluppate terapie che mirano ai neuroni nel cervello per regolare in modo più preciso i livelli di zucchero nel sangue, migliorando così la qualità di vita dei pazienti con diabete.