Uno studio clinico su un nuovo farmaco orale, Amycretin, promette una riduzione significativa del peso corporeo senza iniezioni. Gli esperti evidenziano la necessità di ulteriori studi per confermare l’efficacia e la sicurezza del trattamento.


Un nuovo farmaco orale per la perdita di peso potrebbe rappresentare una svolta per le persone con sovrappeso o obesità. Si tratta di Amycretin, una molecola sviluppata dalla società farmaceutica danese Novo Nordisk A/S, che ha dimostrato di essere in grado di ridurre il peso corporeo fino al 13% in tre mesi, secondo i risultati di un trial clinico di fase 1. Questi dati verranno presentati durante il meeting annuale della European Association for the Study of Diabetes (EASD), in corso a Madrid dal 9 al 13 settembre 2024.

Un’innovazione nel campo della perdita di peso

Amycretin è un farmaco che agisce come agonista di due recettori chiave per la regolazione dell’appetito: il recettore dell’amilina e il recettore del glucagon-like peptide-1 (GLP-1). Questi ormoni svolgono un ruolo essenziale nel controllo della sensazione di fame e nella regolazione del peso corporeo, e sono stati già utilizzati in terapie precedenti. Tuttavia, fino ad oggi, le opzioni di trattamento basate sul GLP-1 e sull’amilina richiedevano somministrazioni tramite iniezioni. Amycretin, invece, rappresenta una novità, in quanto è il primo trattamento sperimentale che combina l’azione di entrambe le molecole in una singola compressa giornaliera.

Lo studio clinico: metodo e risultati

Lo studio di fase 1, condotto da Novo Nordisk A/S insieme a un centro di ricerca clinica statunitense, ha coinvolto adulti con un indice di massa corporea (BMI) compreso tra 25 e 39,9 kg/m², senza diabete. I partecipanti sono stati divisi in modo casuale per ricevere Amycretin o un placebo una volta al giorno per un periodo di 12 settimane. Il trial è stato eseguito in modalità controllata con placebo, a doppio cieco, il che significa che né i pazienti né i ricercatori sapevano chi stava assumendo il farmaco attivo o il placebo.

Durante lo studio, sono stati testati diversi dosaggi di Amycretin: la dose iniziale era di 3 mg, per poi arrivare gradualmente fino a una dose massima di 2×50 mg al giorno. I risultati sono stati sorprendenti. I partecipanti che assumevano 50 mg di Amycretin al giorno hanno perso in media il 10,4% del loro peso corporeo entro 12 settimane, mentre quelli che assumevano la dose massima di 2×50 mg al giorno hanno ridotto il loro peso corporeo del 13,1%. In confronto, il gruppo placebo ha registrato una riduzione media del peso corporeo dell’1,1% nello stesso periodo.

Profilo di sicurezza e tollerabilità

Il farmaco ha dimostrato di avere un profilo di sicurezza e tollerabilità adeguato, con effetti collaterali prevalentemente di natura gastrointestinale, come nausea e vomito, che sono stati di intensità da lieve a moderata. Nessuno degli effetti collaterali osservati ha portato all’interruzione del trattamento da parte dei partecipanti, un dato promettente per la futura approvazione del farmaco.

Uno degli aspetti più interessanti emersi dallo studio è che alla fine del periodo di trattamento di 12 settimane, i partecipanti che assumevano Amycretin non avevano ancora raggiunto un plateau nella perdita di peso, suggerendo che il farmaco potrebbe favorire un’ulteriore riduzione del peso con un utilizzo prolungato.

Una soluzione più comoda e accessibile

Attualmente, i trattamenti basati su GLP-1 richiedono spesso l’uso di iniezioni giornaliere o settimanali, un aspetto che può rappresentare un ostacolo per molti pazienti. La possibilità di ottenere risultati significativi con una pillola giornaliera come Amycretin potrebbe quindi rivoluzionare il campo della gestione del peso, rendendo il trattamento molto più accessibile e accettabile per un ampio numero di persone. “Una singola molecola che mira sia alla biologia dell’amilina che a quella del GLP-1 in forma di compressa potrebbe offrire un approccio più comodo e potenzialmente più efficace per chi soffre di sovrappeso o obesità”, hanno dichiarato gli autori dello studio.

Prospettive future

Nonostante i risultati promettenti, i ricercatori sottolineano che sono necessari studi più ampi e di durata maggiore per valutare appieno il profilo di sicurezza e l’efficacia a lungo termine del farmaco. In particolare, sarà fondamentale verificare se la perdita di peso osservata possa essere mantenuta nel tempo e se vi siano rischi associati all’uso prolungato del farmaco.

Novo Nordisk sta già pianificando studi di fase 2 e fase 3 per confermare questi primi dati e valutare Amycretin in una popolazione più ampia, includendo anche persone con diabete, una categoria di pazienti per la quale il controllo del peso è spesso particolarmente difficile. Se gli studi futuri confermeranno i risultati di questo primo trial, Amycretin potrebbe diventare un’importante aggiunta all’arsenale terapeutico per la gestione dell’obesità, una condizione che rappresenta una delle principali sfide sanitarie globali.

Conclusione

La scoperta di Amycretin rappresenta un passo avanti nel trattamento dell’obesità e del sovrappeso, condizioni che colpiscono milioni di persone in tutto il mondo. Con un profilo di sicurezza favorevole e risultati promettenti nella perdita di peso, questo farmaco orale potrebbe offrire una soluzione più semplice e accessibile rispetto ai trattamenti attuali. Tuttavia, la comunità scientifica dovrà attendere ulteriori studi per confermare i benefici a lungo termine e la sicurezza di questa nuova terapia.


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