La terapia con tirzepatide non solo riduce la glicemia, ma supporta una significativa perdita di peso. Una nuova analisi dello studio SURPASS-4 rivela i principali fattori che predicono il successo a lungo termine.


Nuove scoperte dallo studio SURPASS-4: il tirzepatide e il mantenimento della glicemia e del peso nel diabete di tipo 2

Il diabete di tipo 2 (T2D) è una patologia cronica che colpisce oltre 30 milioni di americani, con un impatto rilevante sulla qualità della vita e un alto rischio di complicanze a lungo termine come danni ai nervi, renali e cardiovascolari. Mantenere livelli ottimali di glucosio nel sangue e gestire il peso corporeo sono due obiettivi essenziali nella cura del T2D, ma solo la metà degli adulti con questa patologia riesce a raggiungere il target glicemico raccomandato, misurato attraverso l’emoglobina A1c (HbA1c).

In questo contesto, il tirzepatide, approvato dalla Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti nel 2022, ha portato nuove speranze. Il farmaco agisce attraverso una doppia azione sugli ormoni GLP-1 e GIP, riducendo la glicemia e favorendo la perdita di peso. Lo studio clinico SURPASS-4, pubblicato nel 2021, ha dimostrato l’efficacia di tirzepatide nel ridurre i livelli di glicemia e nel supportare la perdita di peso rispetto all’insulina glargine, un’insulina ad azione prolungata.

Ora, una nuova analisi dei dati dello studio SURPASS-4, presentata al congresso annuale dell’Associazione europea per lo studio del diabete (EASD) 2024, ha rivelato i principali predittori di successo a lungo termine nel mantenimento del controllo glicemico e della perdita di peso. Questi risultati forniscono informazioni cruciali per migliorare la gestione del diabete di tipo 2.

I risultati principali dello studio SURPASS-4

Lo studio SURPASS-4 ha coinvolto quasi 2.000 adulti con diabete di tipo 2 e rischio elevato di eventi cardiovascolari. I partecipanti, con un’età media di 63,6 anni e un HbA1c medio dell’8,5%, sono stati trattati con diverse dosi di tirzepatide (5, 10 o 15 mg) o insulina glargine. Dopo 52 settimane, i risultati hanno mostrato che tirzepatide ha portato a un maggiore abbassamento dell’HbA1c rispetto all’insulina glargine e a una perdita di peso clinicamente significativa.

In particolare, il 67% dei pazienti trattati con la dose più bassa di tirzepatide (5 mg), il 73% con la dose intermedia (10 mg) e l’81% con la dose più alta (15 mg) hanno raggiunto un livello di HbA1c inferiore al 6,5%. Inoltre, una percentuale significativa di pazienti ha ottenuto una perdita di peso pari o superiore al 10%, con il 35%, il 52% e il 65% dei partecipanti che hanno raggiunto questo traguardo rispettivamente con 5, 10 e 15 mg di tirzepatide.

Predittori di successo a lungo termine

L’ultima analisi dello studio ha approfondito i fattori predittivi di mantenimento del controllo glicemico e della perdita di peso dopo 52 settimane di trattamento con tirzepatide. Gli esperti hanno definito il successo come un aumento minimo dell’HbA1c (non superiore allo 0,2%) e un aumento di peso non superiore a 2 kg.

Secondo i ricercatori, i fattori più importanti per mantenere il controllo glicemico a lungo termine includono:

  1. Una maggiore dose di tirzepatide.
  2. Una durata più breve del diabete.
  3. Un livello iniziale di HbA1c più basso.
  4. Una migliore funzionalità delle cellule beta (cellule pancreatiche che producono insulina).
  5. L’uso di sola metformina come terapia concomitante.
  6. Un normale rapporto creatinina urinaria-albumina, indicatore di una buona funzionalità renale.

In particolare, i partecipanti che assumevano la dose più alta di tirzepatide avevano il 39% di probabilità in più di mantenere il controllo glicemico rispetto a quelli che assumevano la dose più bassa. Anche le donne hanno mostrato un tasso di successo maggiore rispetto agli uomini, con un 48% di probabilità in più di mantenere bassi livelli di glicemia. La perdita di peso, inoltre, è emersa come un fattore chiave: ogni 5 kg persi aumentavano del 25% la probabilità di mantenere il controllo glicemico.

Predittori di perdita di peso sostenuta

Tra i fattori predittivi di una perdita di peso clinicamente significativa (?10% del peso iniziale) alla settimana 52 si evidenziano:

  • Una dose più elevata di tirzepatide.
  • Il sesso femminile.
  • Un HbA1c, una velocità di filtrazione glomerulare stimata (eGFR, un indicatore della funzionalità renale) e un livello di trigliceridi più bassi all’inizio dello studio.
  • Nessuna storia di malattie cardiovascolari preesistenti.

Sorprendentemente, l’unico fattore che ha predetto una perdita di peso sostenuta è stata una maggiore riduzione del colesterolo LDL-C (colesterolo “cattivo”) nelle prime 52 settimane di terapia.

Implicazioni cliniche

Le implicazioni cliniche di questi risultati sono significative. Identificare i predittori di successo nel controllo glicemico e nella perdita di peso permette ai medici di personalizzare meglio le terapie per il diabete di tipo 2, scegliendo pazienti che potrebbero trarre i maggiori benefici dal tirzepatide e monitorando attentamente i progressi durante il primo anno di trattamento.

Il professor Steven E. Kahn, autore principale dello studio, ha sottolineato come queste scoperte possano aiutare a migliorare la cura del diabete: “Sebbene non tutti ottengano gli stessi risultati con il tirzepatide, questi dati ci forniscono informazioni preziose su chi potrebbe avere maggiori probabilità di mantenere il controllo della glicemia e della perdita di peso a lungo termine”.

Prospettive future

I ricercatori sperano di ottenere ulteriori dati dagli studi futuri, come il SURPASS-CVOT, che coinvolgerà un numero maggiore di partecipanti seguiti per un periodo di tempo più lungo. L’obiettivo è approfondire ulteriormente la comprensione del ruolo del tirzepatide nella gestione del diabete di tipo 2 e delle sue potenziali applicazioni terapeutiche.

I risultati finora ottenuti sono promettenti e confermano il ruolo centrale del tirzepatide nel trattamento del diabete di tipo 2, non solo come strumento per abbassare la glicemia, ma anche per favorire una significativa e sostenibile perdita di peso.

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