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pelleQuand’ero giovincello e bello la pelle e le palle arrossate si facevano tante risate al cospetto del destino cinico e baro che mi aveva reso un diabetico caro, poi col passare dei giorni, mesi, anni l’epidermide si fece più scafata e dura e il rossore si sbiancò

Non sono ancora ben note le peculiarità della pelle del diabetico; è indubbio però che le alterazioni del metabolismo del glucosio così come sono in grado di modificare altri organi ed apparati, possano determinare alterazioni cutanee coinvolgenti la struttura anatomica e la funzionalità cutanea modificando anche fenomeni biochimici profondi e complessi.

Il Dermatologo presso il Policlinico Sant’Orsola dott. Michelangelo La Placa a tale proposito sottolinea alcuni punti importanti del derma nel diabetico: sappiamo che il glucosio cutaneo totale (pari a circa il 77% della glicemia) può superare la glicemia stessa nei pazienti iperglicemici, così come la glicosilazione del collagene, che aumenta nel diabetico anche a cute apparentemente sana, riduce la solubilità di questa proteina fondamentale per un corretto comportamento del derma. Siamo al corrente dell’esistenza di una microangiopatia del circolo superficiale cutaneo la cui importanza, non ancora ben definita, è sicuramente rilevante. Il corretto trofismo della cute è ridotto in circa il 30% dei diabetici. In essi si riscontra una pelle secca, assottigliata, desquamante e poco elastica, soprattutto ai lati del tronco, agli avambracci ed alle gambe.

Oltre a ciò è da segnalare come, anche per quanto riguarda la pelle, i meccanismi di difesa dalle infezioni siano ridotti. Da queste considerazioni risulta evidente come molteplici possono essere le alterazioni cutanee dovute al diabete o da esso favorite.

A parte il piede diabetico, in cui le lesioni cutanee sono da rapportare alle modificazioni indotte dalla Neuropatia, con conseguente Osteoartropatia, e alle alterazioni circolatorie indotte dalla vasculopatia, e di cui si può dire che la cute fa le spese di una situazione estremamente complessa che coinvolge tutto l’arto, le malattie più spiccatamente dermatologiche che colpiscono il paziente diabetico possono essere catalogate in due categorie: Dermatopatie da riferire a danno diabetico specifico della cute e Dermopatie in cui il diabete costituisce una causa favorente o predisponente.

Dermopatie da riferire a danno diabetico, e ritrovate sulla mia pelle nel corso dell’evoluzione della malattia e con il passare degli anni:

Sindrome della gamba macchiata: si presenta con chiazze in cui sono presenti diverse alterazioni della pelle più o meno contemporaneamente; vi si notano piccoli tubercoli rilevati (papule) non pruriginosi che si appiattiscono evolvendo in croste o squame che cicatrizzano lasciando macchie brune. Queste manifestazioni interessano soprattutto la parte anteriore della gamba. La causa andrebbe ricercata essenzialmente nella micro angiopatia. Spesso tende a stabilizzarsi o a regredire spontaneamente.

Necrobiosi lipoidica: inizia con placche rosso-violacee, rilevate di consistenza dura e di forma approssimativamente ovalare al cui centro si forma un’area depressa li sclerosi con cute pallida, giallastra, secca che in alcuni casi può tendere ad ulcerarsi. Anche in questo caso viene chiamata in causa la microangiopatia.

Principali dermopatie di frequente riscontro nel diabete:

Acanthosis nigricans benigna: è costituita da zone di cute che si presenta ispessita, secca, ruvida, con superficie irregolare, di colore bruno scuro; interessa soprattutto la cute delle pieghe, della nuca, del collo e dei genitali, quasi sempre simmetricamente.

Iperidrosi: si tratta di un aumento anche considerevole della sudorazione che può interessare tutte le zone molto ricche di ghiandole sudoripare ed in particolare le ascelle, le mani ed i piedi.

Rubeosi del volto: il volto si presenta arrossato, facilmente congesto, con accentuarsi dei fenomeni vasomotori e spesso evidente dilatazione dei capillari.

Rubeosi simmetrica palmare: il palmo delle mani si presenta arrossato con pelle assottigliata e particolarmente sensibile.

Sindrome dei piedi bruciati: manifestazione analoga alla precedente però a carico dei piedi cui si associa un senso di bruciore e calore talvolta intenso.

Prurito sine materia: sintomatologia pruriginosa, talvolta molto insistente e ribelle, spesso diffusa, cui non corrispondono manifestazioni cutanee significative che spesso sono limitate alle sole lesioni da grattamento.

Rosacea: colpisce il volto, è caratterizzata da arrossamento a livello delle guance e frequentemente anche della fronte. Nelle zone interessate si distinguono numerosi capillari dilatati e vi insorgono spesso formazioni acneiche anche postulose. Quando interessa il naso viene chiamata Rinofima.

Lichen sclero-atrofico: la malattia consiste nella formazione di placche biancastre a margini netti con indurimento e sclerosi della cute. Le sedi più frequenti sono il tronco, la regione perianale, i genitali femminili (ove può interessare la mucosa vulvare dando un quadro molto simile a quello della craurosi) e i genitali maschili (ove colpisce spesso il prepuzio rendendolo non più distensibile e dandlo luogo ad una fimosi talvolta serrata).

Dermopatie da farmaci antidiabetici:

Porpora: si manifesta con un’eruzione di piccoli elementi rilevati tondi, spesso delle dimensioni di una capocchia di spillo, che interessano soprattutto gli arti; è una tipica reazione allergica coinvolgente i capillari più superficiali frequentemente legata agli ipoglicemizzanti orali di tipo sulfamidico.

Papule cheratosiche brune: compaiono sulle cosce dopo ripetute iniezioni di insulina.

Lipodistrofie: possono essere ipertrofiche quando si presentano come intumescenze molti simili ailipomi; atrofiche se determinano aree depresse di colorito normale ove manca il tessuto adiposo sottocutaneo. Possono essere presenti sia nelle sedi dove viene praticata l’iniezione di insulina sia a distanza.

Indurimenti, ulcerazioni, cicatrici si possono determinare in sede di iniezione di insulina.

Considerando le peculiarità della pelle del diabetico, tutte quelle cautele che sono comunque consigliabili devono, in questo tipo di pazienti, essere osservate con particolare scrupolo. In particolare si devono consigliare le seguenti.

Trattare con cura, profilassi cutanea:

Usare costantemente detergenti cosiddetti eudermici: non profumati, scarsamente schiumogeni, a pH acido.

Non usare detergenti antisettici se non vi è giustificato motivo: la loro azione nei confronti dei germi patogeni è modesta e finiscono per alterare la flora microbica della pelle che non solo non è patogena ma è un valido meccanismo di difesa.

Moderare l’uso di qualunque prodotto cosmetico: spesso la pelle reagisce negativamente al contatto o all’assorbimento di sostanze che le sono estranee ed inutili.

Evitare l’uso di indumenti troppo aderenti e fonte di confricazione: la compressione ed il continuo sfregamento della pelle contro gli indumenti può dare facilmente luogo a fenomeni irritativi che favoriscono l’insorgenza di dermopatie vere e proprie.

Evitare calzature strette, non idonee al piede e che non permettono un’adeguata traspirazione: il ripetersi di microtraumi continui, di macerazioni dovute al sudore favorisce buona parte delle patologie precedentemente esaminate, nonché la sindrome del piede diabetico.

Estrema cautela nell’esposizione al sole: la maggior sensibilità della cute diabetica le cui difese hanno un’efficienza ridotta e la possibile esistenza di una microangiopatia periferica aumentano di rischio per tutti i danni da eccessiva esposizione alla luce.

Evitare categoricamente l’uso di lampade UVA: assolutamente inutili, possono portare ad alterazioni irreversibili dai vasi capillari sottocutanei e della cute; tutti i danni cronici da luce sono dovuti agli ultravioletti A.

Evitare qualunque azione traumatica sulla pelle.

Le ferite, per quanto lievi, necessitano SEMPRE di adeguata disinfezione e medicazione

Evitare l’uso di farmaci non indispensabili: sono possibili reazioni allergiche crociate con altri farmaci quali gli ipoglicemizzanti orali.

Qualunque manifestazione cutanea non regredisca in tempi brevi va accuratamente valutata.

Evitare l’automedicazione anche con semplici creme, in particolare se cortisoniche: il cortisone favorisce le infezioni e le aggrava se già presenti.

Ridurre o abolire l’uso di sostanze che possono avere effetti negativi sul microcircolo quali alcool, nicotina e caffeina.

Massima cautela nel manicure e pedicure

Evitare l’uso di oggetti acuminati e taglienti se non strettamente necessari nel qual caso andranno usati con molta cautela

Molta delicatezza nell’uso di strumenti abrasivi

Avere particole riguardo per l’unghia dell’alluce

Evitare podologi e simili se non si è certi che rispettino scrupolosamente le regole dell’asepsi ed antisepsi; informarli comunque sempre della presenza della malattia diabetica.