Pasquetta senza fretta, pasquetta senza voglia di storie a margine tra la Pasqua e la routine quotidiana, quindi immagino in questo momento che, molti di voi, non avranno voglia di starsi a prendere la briga di leggere cose e robe da questo blog, di diabete o altro. Legittima reazione in quanto occorre staccare e dedicarsi a interessi e attenzioni meno pese.
Allora oggi dedico un poco di spazio a me qui in questo ritaglio di tempo, condivisione e approfondimento informativo di varia umanità. Lo faccio per cercare di spiegare come lavoro nella formazione dei contenuti per il blog.
Ogni dato e informazione, studio e recensione di prodotto è frutto, sempre, di una attenta verifica circa la fondatezza del fatto, della fonte e la congruità dell’oggetto soggetto di attenzione. Tale fase di controllo è sempre molto accurata proprio perché nel mare magno del diabete e della rete la possibilità di incappare in trappole e pacchi è alquanto elevata.
Questa è la parte più dura del lavoro, ma per mia fortuna ho da sempre una naturale predisposizione alla ricerca di tipo documentale fin dai tempi del profilo professionale di “topo di biblioteca e d’archivio” e tale cosa ha trovato degna casa, ospitalità con l’arrivo dell’era digitale e di internet.
Cercare il meglio delle informazioni per quanto riguarda la cura e vita con il diabete è di importanza basilare così da offrire a tutta la comunità diabetica fatti e notizie fondate non tanto per fare clic clac.
Viviamo in una società talmente libera perché abbiamo e possiamo fare praticamente tutto ciò che ci va, e siamo talmente liberi che c’è qualcuno che pensa per noi: i cosiddetti “esperti”. Essenzialmente, visto in quest’ottica, fare informazione libera e indipendente è una mera perdita di tempo, così come interessarsi alla cultura o a qualsiasi altro ambito intellettuale e non meramente pratico/materiale. Infatti, che razza di senso può avere fare tale tipo di informazione (perlopiù in modo gratuito), quando abbiamo già miliardi di quotidiani, online o su carta, che ci dicono quello che dobbiamo sapere e che vogliamo sentire, tenendo presente, che come sempre più spesso si ripete, la verità non esiste? Che senso ha fare un’informazione libera e indipendente, se la maggioranza della gente per un motivo o per l’altro, se ne frega dell’indipendenza e della libertà dell’informazione, visto che cerca solo ciò che in qualche modo li faccia credere che tutto vada bene (o male, a seconda delle preferenze) ?
Il senso ce l’ha.
Ed è quello di tentare di fornire una “guida” al discernimento nelle migliaia di informazioni disponibili sul mercato, di cercare di far scattare una “presa di coscienza” nei fruitori di essa, una Consapevolezza che faccia capire che le cose non stanno come spesso ci dicono, ma che non è tutto perduto.
Chiaramente l’informazione libera e indipendente non avrà e non può avere il seguito che ha quella ufficiale, non avendone ovviamente nemmeno i mezzi nella maggioranza dei casi (vedi noi).
Ciò se può essere considerato in parte negativo, può risultare per certi versi positivo, in quanto la maggior parte delle volte l’informazione libera tenta di optare sulla qualità anzichè sulla quantità, come fa quella mainstream.
Su questo punto, bisogna riconoscere anche che di solito l’informazione libera viene maggiormente seguita da fruitori attivi e spesso appassionati delle tematiche trattate, mentre la passività dell’utente/consumatore è una regola non scritta dell’informazione ufficiale.
Mentre, pur con tutti i naturali limiti che possa avere, l’informazione libera tenta di dare uno spaccato il più possibile realista della realtà che viviamo, o meglio dei motivi e delle cause che si celano dietro e dentro gli eventi di essa.
Ed è per questo, come per altri tanti motivi, che dovrebbe essere il più possibile tutelata e diffusa, per il bene di una reale democrazia d’informazione e non, che oggi, se non superficialmente, effettivamente non esiste.
Concludendo il pic-nic di pasquetta senza fretta l’importante è continuare a dare e fare informazione come facciamo, con gusto e passione e il piacere di continuare ad essere aggiornati: fa bene a tutti e fa bene alla salute.