Nel 1980 ebbi modo di vedere il primo “pancreas artificiale“, era un’apparecchiatura che confrontata con il mezzi di oggi aveva le stesse dimensioni fisiche di un ecografo, quindi molto ingombrante. Poi col passare del tempo non ho più risentito e letto notizie su questo argomento. Il pancreas artificiale “Di recente introduzione nel campo medico anche nei primi anni del XXI secolo non si è individuato un sistema impiantabile a lungo termine”.
La JDRF L’ente USA per la ricerca sul diabete 1 a rilanciato la raccolta fondi allo scopo di accelerare lo sviluppo e realizzazione di un pancreas artificiale impiantabile a lungo termine, che nella prospettiva possa sostituire l’attuale sistema a microinfusione d’insulina; proprio in questi giorni ho dato un’occhiata al sito specifico dedicato al progetto pancreas artificiale che ancora oggi è appena agli inizi. Quindi ci sarà ancora da aspettare, ma dalla lettura delle pagine di questo sito ci sono due cose da mettere in evidenza: la mappa dell’evoluzione della ricerca e della terapia per la cura del diabete in poco meno di novant’anni; e la possibilità di contattare direttamente i ricercatori per saperne di più sul progetto in questione e poter partecipare ai trial clinici propedeutici alla fase finale del percorso di realizzazione del pancreas artificiale.
E’ ancora imprevedibile la strada che porta alla soluzione del puzzle diabete 1, ma una parte di strada sono certo è stata compiuta: si deve continuare ad andare avanti e quindi sostenere la ricerca, a cominciare dal nostro paese, per far progredire la conoscenza e il benessere umano.