Gli effetti sono come gli affetti più ti affretti e meno resistono col tempo e così il diabete dimostra tutta la sua portata virulenta proprio a causa della sua virulenza dimostrativa nelle fasi di interazione con i processi infiammatori interni al corpo umano, è evidente la commistione tra stato di malattia nella malattia e come questo, se non preso nelle dovute misure, crea un effetto domino per cui si rischia di perdere non il compenso ma il controllo del fattore glicemico con ricadute a trascinamento di medio periodo. Ricordo in passato come per un banale raffreddore il recupero di un decente equilibrio nei valori della glicemia poteva tardare ad arrivare tra i due giorni di minima ed i cinque di massima. Allora con un’influenza il processo di transizione verso il mare della tranquillità quanto tempo può impiegare? Anche in questo caso nel passato i tempi nel mio caso erano lunghi: a volte una settimana come minimo. Oggi grazie all’impiego fattore di sensibilità insulinica variabile combinato assieme al calcolo dei carboidrati il riequilibro avviene in giornata e al massimo nel giorno successivo. Ma come fare in caso di manifestazione di una sindrome influenzale con febbre, bronchite e via discorrendo? La prima cosa è controllare con maggiore frequenza la glicemia: mentre normalmente effettuo quattro controlli al dì, in queste condizioni passo da sei ad anche otto monitoraggi,l dipende dalla stato di gravità della condizione fisica. Poi oltre alla terapia farmacologica osservo una costante idratazione bevendo più acqua del solito ma anche succhi di frutta; e per finire osservo un’alimentazione leggera anch’essa ricca di liquidi come minestre umide, zuppe e creme di verdure e di fibre. Il maggiore controllo della glicemia consente di calibrare meglio le correzioni e aggiunte da effettuare nella somministrazione d’insulina alla luce delle possibile alterazioni verso l’alto che si vanno a manifestare.
Ecco alla luce di questa ampia premessa la settimana lasciata alla spalle proprio per la presenza di un attacco di bronchite cronica con leggero stato febbrile a comportato un leggero scostamento al rialzo della media glicemica, pari a 174 mg/dl; ma guardando i precedenti storici personali in condizioni analoghe posso affermare come quanto vissuto sia sta la mia migliore performance in cattive acque, e non solo perché utilizzo il microinfusore ma, come dicevo i principio, grazie ad un’ottimizzato calcolo dell’assistente di bolo tra sensibilità all’insulina e carboidrati. E per concludere spero per questo 2012 di non farmi più influenzare. Smile.
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