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Taranto, 19 feb. – (Adnkronos) – I carabinieri hanno salvato la vita ieri sera a un uomo in pre-coma diabetico riverso all’interno del suo Suv fermo nel parcheggio di un supermercato. Verso le 20 al numero 112 e’ giunta una telefonata di una cittadina che segnalava la presenza di una vettura con motore acceso e i fari puntati in via Galileo Galilei come se stesse attendendo qualcosa o qualcuno, ma in una posizione insolita. La centrale operativa del Comando Provinciale dei carabinieri ha inviato una pattuglia sul posto. I militari della Stazione-Salinella hanno trovato un individuo riverso sul volante in difficoltà. Hanno aperto lo sportello e ed estratto il telefono cellulare dalla tasca della giacca recuperando un numero dalla rubrica per contattare un parente che effettivamente ha riferito che l’uomo soffre di diabete. Nel frattempo gli operatori della Centrale Operativa hanno allertato il personale del 118. L’uomo, in stato di pre-coma diabetico e in totale stato di incoscienza, aveva i minuti contati ma e’ stato salvato all’ultimo momento.

Un fatto di cronaca risalente a qualche giorno addietro: un diabetico molto probabilmente in preda a una crisi ipoglicemica che, per sua fortuna, è stato salvato giusto in tempo e fin  qui nulla da stigmatizzare, obiettare, anzi quando traumi del tipo indicato hanno un epilogo positivo c’è solo da gioire al riguardo, considerando ciò che la cronaca di ogni giorno riporta in tutte le salse e misure. La mia osservazione in merito a questa notizia, come altre simili accadute in ogni parte del globo e anche in precedenza riportate all’interno del blog, riguarda l’accertamento della condizione diabetica individuale così da facilitare le operazioni di soccorso in caso di emergenza, infatti episodi simili sono possibili in diverse occasioni della vita. Oltre al viaggio in auto può accadere in altri momenti della vita quotidiana, come in treno e via di seguito. Al di là dei gesti scaramantici esorcizzanti l’appalesarsi di episodi simili per un diabetico, come fare per aiutare chi deve soccorrerci in caso di bisogno? La prima regola classica per un diabetico è sempre quella di avere con se un documento, solitamente rilasciato dal centro di diabetologia, il quale dichiara oltre alla propria condizione patologica cosa fare in caso di ipoglicemia. Prendendo spunto da questi avvenimenti proprio a pochi passi da casa mia ha aperto un’attività commerciale di targhe, insegne e simili personalizzate, così mi sono informato della possibilità di farmi fare una placca identificativa da appendere al collo con le succitate informazioni, per fare in modo in caso di necessità di rendere subito visibile i miei problemi. L’esercente mi ha detto che la mia richiesta può essere evasa e quindi darò seguito alla cosa. Non appena l’avrà fatta mostrerò la “mia medaglia” del 50° con il diabete per il 118, a titolo dimostrativo s’intende. E va bene, però resta aperto un capitolo riguardante la stragrande maggioranza dei diabetici che non si pongono il problema di portare con sé il minimo di informazioni utili a dimostrare la condizione in situazione critica. Alcuni lo fanno per una naturale sbadataggine e superficialità a prescindere, altri invece sono proprio noncuranti e se ne fregano fino alle estreme conseguenze. Ecco la volontà individuale non può ne deve essere forzata, ma ho un distinguo da fare: durante la fase d’ingresso presso una struttura specialistica di diabetologia una delle cose da fare praticamente per il diabetico è di informarlo e istruirlo sullo specifico punto.

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