Il significato della cose, delle realtà oggettive, il senso delle idee, delle manifestazioni immateriali, impalpabili e invisibili ci appartiene e ogni volta lo scorgiamo come una sfida perenne al ricerca dell’infinitamente piccolo. Proprio ieri mentre ero alla ricerca del bosone di Higgs ho scoperto la soggettività della sensibilità in rapporto alle nuove tecnologie in ambito sanitario. Il fattore di combustione intima si manifesta, ad esempio, a livello epidermico quando si stacca il cerotto fissante il catetere e si trova la zona arrossata.
Tutto questo si spiega con un dato: il bucherellamento intensivo ha degli effetti stressanti sull’involucro umano e variare, cambiare anche solo un piccolo elemento nell’applicazione accessori di ricambio del microinfusore d’insulina e sensore glicemico può fare la differenza in meglio.
Ecco allora arrivare a scorgere dal nuovo del buono, un esempio pratico di come si possono migliorare alcuni elementi. Ai primi di marzo sono andato a ritirare il materiale di ricambio per tutta la struttura del sistema integrato microinfusore d’insulina e sensore glicemico Medtronic Veo: a due anni di distanza dall’impiego del primo Holter, il Softsensor con un ago d’innesto simile a una baionetta il quale faceva sovente sgorgare sangue dal foro , sono stato aggiornato al nuovo modello chiamato Enlite.
La prima settimana con il nuovo congegno è stata ottima a tutto campo: innanzitutto l’innesto del sensore in modalità manuale avviene senza problemi e alcun dolore particolare, è scomparso l’ago duro e buca tutto, ora la sottigliezza del nuovo è notevole e tale da rendere impercettibile l’operazione, la tecnica di fissaggio alla pelle della conchiglia di trasmissione dei dati è anch’essa notevolmente migliorata e sicura. Infine, e cosa di non poco conto, la calibrazione dei dati della glicemia rilasciati dall’Holter con il tradizionale glucometro sono praticamente uguali.
Naturalmente ci vorrà ancora qualche settimana per capire se il miglioramento non è legato ad un singolo episodio ma è fenomeno costante nella sua evoluzione complessiva, comunque resta la conferma di una mia prova sul campo: in ambito biomedico beati gli ultimi a testare tecniche e strumenti per saranno primi nel coglierne tutte le potenzialità espresse.
E mentre osservo lo specchio delle mie brame nelle sue grafie a parabola posso dire: la glicemia nelle ventiquattro ore, con tutti i dati possibili e immaginabili trovare una spiegazione certa di alcune reazioni della curva glicemica resta comunque ancora un mistero a cui ci si può mettere una pezza grazie alle potenti tecnologie disponibili per i casi più difficili e tosti come il mio ad esempio.