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Sapete cosa vi dico? Maggio ha il diabete al centro a 360 gradi! Faccio il punto a mo’ d’agenda: il 2 appena passato compivo i cinquant’anni di diabete tipo 1, il 9 visita di controllo del diabete, l’11 e 12 maggio la terza convention a Bologna di Diabete Italia, il cartello nazionale che raggruppa tutte le associazioni diabetiche di

pazienti e medici e per finire il 18  maggio sempre a Bologna   il   convegno “sport e diabete in sicurezza” organizzato  da Fe.D.E.R. Federazione Diabete Emilia Romagna assieme all’UISP  a palazzo comunale e  il 19 la StraBologna, maratona cittadina dedicata al diabete.

Non male come programma sia personale che pubblico e spero di riuscire a fornire un quadro dettaglio e un resoconto di tutti avvenimenti citati, ma intanto guardo all’appuntamento del prossimo fine settimana, Diabete Italia, poiché da quell’incontro voglio capire quali strategie reali sono messe in cantiere circa la ricorrente questione del materiale d’autocontrollo domestico della glicemia, proprio martedì scorso è cominciato di nuovo a circolare una notizia sui costi del diabete per la sanità pubblica con questo articolo che riporto in stralcio e leggibile sul sito internet http://affaritaliani.libero.it/fattieconti/letta-conti300413.html

2,9 milioni di italiani che soffrono di diabete costano complessivamente 10 miliardi di euro all’anno al servizio sanitario nazionale. Di questi 10 miliardi, 600 milioni sono assorbiti dal costo delle striscioline di carta reagenti che servono per la misurazione istantanea della glicemia. Ebbene, i risultati di una recentissima gara on-line svolta dalla Consip per due lotti di forniture che corrispondono al 20 per cento del fabbisogno totale sono stati strepitosi: applicando su scala nazionale i prezzi offerti dalle aziende vincitrici lo Stato risparmierebbe 300 milioni di euro solo sulle striscioline. E le imprese vincitrici non sono pericolose aziendine corsare ma due colossi mondiali del “big pharma”: Roche e Sanofi.

Ora la questione da affrontare al tavolo del confronto tra organizzazioni dei diabetici e istituzioni riguarda l’intero capitolo assistenziale sul diabete poiché la vicenda delle “strisce” fa da apri pista a tanti altri aspetti che stati fin qui rinviati e ridimensionati: a cominciare dai LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), ovvero le prestazioni garantite dal servizio pubblico in ragione delle patologie croniche elencate per decreto, la cui elencazione è obsoleta; per poi arrivare alla effettiva attuazione del recente Piano Diabete, varato dal Governo Monti e pubblicato in Gazzetta Ufficiale, ma che ha tutte le caratteristiche per restare lettera morta causa penuria di risorse anche di iniziative attuative, il che rappresenterebbe un nefasto fatto.

Insomma le questioni in tema di diabete da affrontare a livello di politiche e scelte operative sono diverse, senza dimenticare il tema dei temi che sta alla base di tutto: ha un futuro la sanità pubblica italiana o sarà merce di scambio con le lobby assicurative le quali necessitano di rifinanziamento  e liquidità.

E per passare dai massimi sistemi a minimi la settimana scorsa l’ho vista chiudersi con una media dei valori glicemici pari a 144 mg/dl. Tempo bello sia fuori che dentro di me.