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LambertiniL’uomo discende dai pesci? Guardando quanto succede in estate sembra proprio di sì: chi può resta immerso nella vasca in piscina o s’immerge nella chiare e fresche acque del mare. Invece coloro che restano in casa tra bevute d’acqua e passaggi sul water e/o in doccia finiscono per soggiornare tutto il tempo in bagno. Tra il serio e il faceto con il caldo non si arretra ma avanza e guarda avanti. Come ogni anno la stagione estiva richiede alcuni accorgimenti pratici per affrontare il caldo senza problemi, senza stare a fare voli pindarici si riporta un estratto dei consigli pratici rilasciati dagli esperti del Ministero della Salute e consultabili cliccando sul sottostante link

http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=1611

In condizioni di caldo estremo, le fasce di popolazione più colpite sono specialmente quelle che vivono nelle grandi città, in zone con poco riparo all’ombra, in abitazioni surriscaldate e con scarsa ventilazione. Rischiano di più le persone anziane, specialmente se malate e in solitudine, che possono sviluppare rapidamente disidratazione, subire un aggravamento di patologie croniche (come quelle cardio-respiratorie), o essere vittime di un colpo di calore. In generale, però, una serie di semplici abitudini comportamentali e misure di prevenzione possono contribuire a ridurre notevolmente le conseguenze nocive delle ondate di calore.

Ridurre la temperatura corporea. Fare bagni e docce con acqua tiepida, bagnarsi viso e braccia con acqua fresca. In casi di temperature molto elevate porre un panno bagnato sulla nuca.

Ridurre il livello di attività fisica. Nelle ore più calde della giornata evitare di praticare all’aperto attività fisica intensa o lavori pesanti.

Bere con regolarità ed alimentarsi in maniera corretta. Bere almeno 2 litri di acqua al giorno (salvo diversa indicazione del medico curante). Gli anziani devono bere anche se non ne sentono il bisogno. Evitare di bere alcolici e limitare l’assunzione di bevande gassate o troppo fredde. Mangiare preferibilmente cibi leggeri e con alto contenuto di acqua (frutta e verdura). Porre particolare attenzione alla conservazione degli alimenti ed evitare di lasciarli all’aperto per più di 2 ore.

Conservare correttamente i farmaci. Leggere attentamente le modalità di conservazione riportate sulle confezioni dei farmaci e conservare tutti i farmaci nella loro confezione, lontano da fonti di calore e da irradiazione solare diretta. Conservare in frigorifero i farmaci per i quali è prevista una Temperatura di conservazione non superiore ai 25-30°C.

Adottare precauzioni particolari in caso di persone a rischio. Quando arriva il gran caldo, le persone anziane, con patologie croniche (cardiovascolari, respiratorie, neurologiche, diabete ecc) e le persone che assumono farmaci, devono osservare le seguenti precauzioni:

consultare il medico per un eventuale aggiustamento della terapia o della frequenza dei controlli clinici e di laboratorio (ad esempio per i diabetici è consigliabile aumentare la frequenza dei controlli glicemici) segnalare al medico qualsiasi malessere, anche lieve, che sopraggiunga durante la terapia farmacologica non sospendere mai di propria iniziativa la terapia in corso.

Sorvegliare e prendersi cura delle persone a rischio. Nei periodi prolungati di caldo intenso, prestare attenzione a familiari o vicini di casa anziani, specialmente se vivono da soli e, ove possibile, aiutarli a svolgere alcune piccole faccende, come fare la spesa, ritirare i farmaci in farmacia, ecc. Segnalare ai servizi socio-sanitari eventuali situazioni che necessitano di un intervento, come persone che vivono in situazioni di grave indigenza o di pericolo per la salute (es. i senza tetto in condizioni di grave bisogno).

Normoglicemico per un giorno cosa vuol dire? Praticamente per un diabetico non esserlo. Dopo un mese di non utilizzo del sensore glicemico, causa problemi tecnici di trasmissione, la settimana scorsa avevo addosso l’aggeggio di cui sopra e la differenza, quando c’è, si sente e vede. Oltre ad avere un assetto della glicemia costante con un totale giornaliero dell’insulina infusa ridotto del 10%, ho trovato un esempio e ricaduta pratica della sopravvivenza delle cellule beta e loro reazione aumentata in determinati periodi. Lo scorso giovedì (12 giugno) praticamente avevo la glicemia contenuta all’interno di una forbice grafica tra 90 e 120 e, udite udite, a due ore di distanza dal pasto un “rimbalzo” sotto i 150 mg/dl. L’estremo lo vedo alle 16.30 del pomeriggio quando la glicemia si trovava a 89 mg/dl con tendenza in discesa, pertanto senza indugi e cercando di scongiurare una ipoglicemia, mi reco subito al bar e prendo un cappuccino con due bustine di zucchero e una brioche salata. A tre ore di distanza la glicemia era uguale a 142 mg/dl, alle 23 172 mg/dl e il giorno dopo, al risveglio, 95 mg/dl. Al di là dell’attimo ruggente e lucente posso solo aggiungere un considerazione: oltre ad essere contento ho capito che debbo essere più cauto nei boli correttivi a fronte di una glicemia con picco dopo due ore dal pasto per poi scendere di suo anche di molto.

E per concludere l’umana diserzione  e dissezione un scorcio autoreferenziale: nel numero in corso di distribuzione della rivista Modus, il più completo e autorevole periodico d’informazione sul diabete, troverete un servizio ampio e articolato sui social media e la nostra malattia con uno specifico approfondimento dedicato a questo blog.

Il caldo fresco dell’estate mi sta portando via e la glicemia viaggia su una media da paesi bassi: 101 mg/dl!