Il mantra diabetico è muoversi, correre, marciare, pedalare, nuotare, remare e altro ancora perché serve all’equilibrio metabolico, a cuore, reni e a tutto l’organismo oltre che, naturalmente, all’ottenimento del buon compenso glicemico e suo mantenimento. Ma basta correre e basta? Beh è banale e rischioso detta così, prima di cimentarsi e far diventare regolare il moto quotidiano occorre fare un poco l’inventario delle cose occorrenti e da tener presente. Un breve decalogo utile all’uopo per non avere problemi di sorta o ridurli.
1. Il consulto medico Visita medica
Prima di iniziare a correre (e comunque ogni anno), rivolgiamoci al nostro medico diabetologo e, se necessario, a un centro di medicina sportiva per fare non solo la visita medica ma tutti gli accertamenti diagnostici del caso e avere un quadro di indicazioni utili a gestire glicemia, insulina e carboidrati combinati col moto e personalizzati. Il nostro corpo è come una macchina, prima di un lungo viaggio va sempre controllato.
2. Le scarpe giuste
Il piede per un diabetico è doppiamente importante e le calzature da indossare durante l’attività podistica sono fondamentali per ridurre problemi e traumi (vesciche, ecc.). E mi riferisco a qualunque scarpa che non sia specifica per la corsa, non usarle nemmeno per correre 1 km. Oggi le scarpe presenti si adattano bene alle esigenze del podista diabetico. Non è necessario prendere gli ultimi modelli costosissimi: basta andare in un negozio di running e farsi consigliare, potremo anche trovare dei modelli esteticamente gradevoli da usare come sneakers ma, l’importante è: per correre, usare sempre scarpe da running (sono state pensate per questo). E se hai dubbi su come scegliere la scarpa giusta chiedi al tuo podologo.
3. A piccoli passi
Il numero di uscite ideali quando si comincia a correre è tre/quattro (indicativamente un giorno sì e uno no), Esagerare è dannoso per gli atleti professionisti come per i principianti. L’ideale è seguire un programma preciso e per gradi. Inoltre ricordiamoci di avere sempre con noi zucchero e acqua per affrontare una improvvisa crisi ipoglicemica oltreché idratarci. Il must per un diabetico che corre è avere il sensore glicemico per avere un costante controllo della glicemia durante la performance, comunque portate con voi il glucometro.
4. Prendi le distanze e ritmo
Affrontare la distanza, insieme alla corretta postura per la corsa, è uno degli ostacoli principali: ci si troverà facilmente a dire, ansimando, “ma come?! sono a pezzi e ho corso solo 3 chilometri?”. L’importante è seguire un programma di allenamento preciso senza spaventarsi. Ricordarsi: per chi inizia anche 3 km possono sembrare tantissimi e riuscire a correrli sarà come fare una maratona per un runner esperto.
È normale, quando si è all’inizio, correre ascoltando la tua musica preferita, lo si fa quasi sempre. Insomma, si fa un po’ quello che si preferisce ma – attenzione! – non isolarsi mai dai rumori della strada, non siete da soli. Solo un consiglio: quando parteciperete a una corsa (competitiva o no), lasciate a casa le cuffie e parlate con le persone.
5. Prendere la forma
Corpo e alimentazione. Anche a tale proposito è opportuno consultare il proprio medico e il nutrizionista per affrontare dovutamente la dieta durante gli allenamenti e le corse. La corsa, lo si scoprirà presto, aumenta notevolmente la consapevolezza del nostro corpo. Impareremo a conoscere i nostri muscoli, a scoprire come cambiando postura si faccia meno fatica e si evitino gli infortuni e – soprattutto – troveremo nel cibo un importante alleato. Bilanciando così l’alimentazione e trasformandola da semplice fonte di sostentamento a strumento per correre e vivere meglio.
6. L’importante è partecipare
Infine vi diranno che sei troppo fuori forma per correre? Che la corsa fa male alle articolazioni? Che siete troppo vecchi per raggiungere risultati? Ecco, sono tutte fesserie. Nessuno impedirà, con la giusta dedizione, di diventare un runner molto veloce e comunque, anche se non ci riesci, scoprirai che – alla fine – l’importante è superare se stesso, non gli altri. Per stare meglio con il diabete.