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magna chartaSiamo in primavera e crescono le idee: fare una gita al mare, una escursione in montagna, andare a curare l’orto, il giardino, la vigna, cominciare una dieta, abbandonarla, cena con amici, pranzo coi nemici, una sagra di paese, guardare il mach sportivo di turno stravaccati sul divano con birra e patatine in mano. Ascoltare un talk show (una volta si sarebbe chiamato dibattito televisivo), darsi del talco a seguito di un cruento confronto in famiglia su tematiche di vario genere e senza Santoro a moderarle. Insomma la primavera o quasi estate riempie la vita di colori e noi affreschiamo l’ambiente.

Il mio personale contributo lo voglio dare facendo subito una premessa: da qui alla cessazione del blog non è più intenzione patrocinare cause in proprio o conto terzi riguardanti la problematica diabetica in ogni sua versante. Ma siccome purtroppo resto un essere pensante laddove posso rilascio qualche contributo di idee da sviluppare con il senno del poi.

E lo spunto caldo appena sfornato me lo lascia il recente: Il Manifesto dei diritti e dei dov’eri della persona con diabete. Tale “Magna Carta” offre lo sbuzzo per realizzare in ogni città capoluogo del nostro paese momenti di incontro e informazione sui principi in essa contenuti oltre ad un’ampia divulgazione, non solo in rete ma anche col vecchio, arcaico sistema della copia cartacea da diffondere nei centri e presidi di diabetologia e nei gangli vitali del paese Italia.

Non solo: ma facendo una completa e attenta lettura del dettato costituzionale espresso in ogni suo capitolo e voce si traggono ulteriori sprazzi e ricavati di analisi e riflessione da sviluppare e contributi che lancio alla vasta platea del blog.

Primo percorso pratico: facciamo una tabella con un programma di elaborazione testi, divisa in  due colonne, nella prima mettiamo il testo del Il Manifesto dei diritti e dei dov’eri della persona con diabete, nella seconda annotiamo i punti realizzati e non delle norme contenute.

Secondo percorso pratico: sempre un’altra tabella con la stessa metodica sopra indicata e nella seconda colonna a fianco annotiamo le materie e questioni mancanti nel dettato costituzionale.

Fatto? Bene ora potete promuovere verso Diabete Italia e i vari consessi nazionali di categoria di medici diabetologi e pazienti, loro famigliari, la richiesta di incontri “ad hoc” in sede locale per sondare lo stato dell’arte che separa il dire dal fare, perché in tali occasioni c’è sempre qualcosa da imparare.

Se riuscite a organizzare tali appuntamenti e, cosa ancor più improba, a farci venire qualcuno, siete dei draghi: perché come diceva Confucio: è più facile che un diabetico si butti col paracadute o mangi un cabaret di paste davanti alla TV che si rechi a una riunione. A meno che si usino le maniere forti tipo: una raccolta frazionate delle urine di giornate con curva da carico annessa, ad esempio.

Spero di aver contribuito con una stimolante e feconda idea per i prossimi eventi e se così non fosse? Beh avrete letto qualcosa di simpatico e ironico pronto per il ponte del 1 maggio e l’inizio dell’EXPO 2015.