Vi voglio parlare di un posto lontano dove quando tutto si spenge e la vita riposa, le montagne che in lontananza si vedono, rendono quel luogo affascinante e misterioso allo stesso tempo. È un luogo che si trova in un paese dell’Italia appenninica. Si possono notare dopo il tramonto, sciami di lucciole, un habitat naturale per quelle bestioline, ma quello che di quel luogo colpisce è il silenzio. Il silenzio che lì regna è un silenzio che parla, che fa rumore. Parla dell’universo, della natura. Parla di terra da coltivare, di frutti da raccogliere, di madri che accudiscono i propri figli indirizzandoli alla vita tramite l’educazione, parla di gente che si incontra, di amori che nascono e sono eterni, indissolubili, amori che vincono il tempo e la noia. Parla d’amore quel silenzio, d’amore per tutto quello che gli occhi riescono a vedere, odori che si possono sentire, profumi di piante e di fiori, profumo e sapore di acqua che nasce dal pozzo, dove d’estate ci si mette il vino per mantenerlo fresco come se fosse un frigorifero naturale. Non c’è bisogno di comprare quasi niente in quel luogo è la natura stessa che fornisce tutto quanto di quello che serve. Un silenzio che fa tutto questo rumore, io non l’avevo mai sentito.
Un luogo simile vi chiederete come si chiama? E’ il comune di Forse, ma non so dov’è: forse tra i miei sogni e veglie, sotto mentite spoglie magari è già qua, chi lo sa?
Io, sappiatelo, ci vado ogni giorno e la mente si trasferisce immediatamente per respirare ed immedesimarsi nell’armonia ed equilibrio ritrovato e distacco indispensabile per la convivenza con la malattia diabete.
Per tutti o per pochi come razionalizzare l’approccio con il diabete per non andare in tilt, esaurimento e diventare nevrastenici? Non quanti siano i compagni di patologia a trovarsi nelle predette condizioni, ma certamente ho ricordato in diverse occasioni come la cosa impatta sullo stato d’animo e umorale e si riflette sull’esterno.
Tra le iniziative prossime del blog vogliamo proporvi un webinar, un momento di approfondimento online dove trattare e affrontare il miglior approccio mentale e umorale, nel controllo e gestione quotidiana della malattia.
Superate le difficoltà tecnico-informatiche troverete i dettagli pratici per la partecipazione all’evento online direttamente nell’apposita sezione del blog e nell’omonima pagina su Facebook.
Tale momento “formativo” sarà a numero limitato (massimo 25 partecipanti per ragioni tecniche): se l’idea prende contiamo di farne altre edizioni per garantire a tutti i lettori del blog di parteciparvi.
Intanto sono aperte le prenotazioni, per farlo basta inviare una mail all’indirizzo post@lambertini.net mettendo nell’oggetto: No Tilt e indicando nel corpo testo l’orario di preferenza per l’evento, il quale durerà un’ora per tre giorni, per un totale di tre ore.
Quindi restiamo in fiduciosa attesa delle vostre mail!