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sonaglioAnche la malavita, le organizzazioni criminali hanno il loro codice etico e formativo. L’educazione al reato richiede attenzione e preparazione: anticamente per addestrare il candidato borseggiatore, scippatore a sottrarre il portafoglio al malcapitato individuo di turno lo si preparava mediante l’impiego di un manichino vestito di tutto punto ma con un particolare: addosso agli abiti era tutto puntellato di sonagli. La prova era superata se il novello ladro riusciva a sfilare il portafoglio con rapidità felina e senza far tintinnare anche un solo sonaglio. Tale tecnica “formativa” seppur in decadimento è impiegata ancora oggi.

Certo oggi di suonerie ce ne sono talmente tante che risulta difficile se non improbabile saper distinguere suoni e rumori provenienti dall’esterno. A me capita, ma non penso di essere l’unico, di avere il riflesso condizionato in presenza di un trillo del telefono cellulare e nell’attimo esatto in cui emana il suono prendo tra le mani il mio dispositivo e regolarmente ho conferma del falso allarme. Poi altre volte lo smartphone all’arrivo di una chiamata o messaggio non suona, oppure lo fa: insomma fa quel c… che gli pare. E non è un bel andare?!?

E la vita è tutto un push: con il mio Iphone, ma il nome della marca ha poca rilevanza, è tutta una notifica! Siccome ho perfettamente funzionante e in uso una app per la gestione dati del diario glicemico e affini per il diabete ovviamente questa segnala la necessità, volta per volta, di inserire i dati e valori della glicemia, insulina iniettata, cibo, carboidrati consumati. Tutto un bip.

Naturalmente l’applicativo interagisce con il sensore glicemico e microinfusore d’insulina, ricevendo i dati dal Medtronic ed elaborandoli per produrre le sintesi e grafici utili a capire l’andamento della curva glicemica e del diabete. Anche il Minimed con Enlite suona, vibra, emette segnali importanti.

Sulla segnaletica il dibattito tra noi pochi ma buoni diabetici che utilizzano le nuove tecnologie avanzate: microinfusore di ultima generazione e sensore trombotico a cassa d’espansione temporale con nano tecnologia quantica; è molto marcato. Alcuni vogliono gli allarmi altri li aborrano. Io appartengo alla prima categoria: gli allarmi servono eccome, d’altronde nel momento in cui andiamo in ipoglicemia che senso ha non far suonare l’allerta? Contraddizioni tra il popolo diabetico: della serie – ci lamentiamo se ci ritirano la patente per una ipo quando potevamo evitarla con la suoneria attivata nel sensore.

Comunque sia la situazione è allarmante, ma non allarmiamoci: almeno fino al raggiungimento di 40 anni d’età, soglia nella quale i segnali possono cominciare ad essere emessi dal nostro corpo e non solo tramite flatulenze ma con marcatori clinici di più rilevane interesse.

Nota consolatoria: con tutti gli allarmi attivi addosso possiamo stare tranquilli e preservati da minacce insidie non solo del diabete ma provenienti da nostri simili malintenzionati. Peccato solo non sia possibile personalizzare gli avvisi del sensore e microinfusore come lo si fa con il telefono intelligente: avrei già in mente qualche suoneria veramente carina da installare, ma confido nei ricercatori talentuosi e nelle nuove generazioni diabetiche a cui passo il compito.