Aiutare le persone colpite dal diabete mellito a ripristinare il controllo dei livelli di zucchero, senza piu’ la necessita’ di ricorrere a iniezioni quotidiane di insulina. E’ questo l’obiettivo di “Elastislet“, nuovo progetto di ricerca finanziato dal Programma Horizon 2020 della Commissione Europea. Il diabete e’ una malattia cronica che col trascorrere del tempo puo’ danneggiare irreversibilmente cuore, vasi sanguigni, reni, nervi e occhi.
Il numero di persone diabetiche in Europa e’ in aumento e si prevede che entro il 2030 saranno raggiunti i 38 milioni di casi, con un impatto crescente sui sistemi sanitari nazionali.
Elastislet punta a migliorare la qualita’ della vita dei diabetici sia di Tipo I che di Tipo II, sottraendoli all’assunzione costante di insulina e agli effetti collaterali tipici delle terapie correnti. Il team di ricercatori del progetto lavorera’ a nuove strategie di trapianto di isole pancreatiche sane, in grado si sopperire alla disfunzione delle cellule del pancreas danneggiate dal sistema immunitario.
Queste ultime, non riuscendo piu’ ad assicurare la produzione di insulina, determinano infatti un aumento dei livelli di glucosio nel sangue da cui discende una lunga serie di complicanze. Le attuali tecniche di trapianto di isole sane si sono dimostrate efficaci per ripristinare la produzione di insulina nel pancreas. Tuttavia, richiedono un ampio consumo di farmaci immunosoppressori e nel lungo periodo non possono essere considerate risolutive. Elastislet intende ovviare a questa criticita’ attraverso la tecnologia dell’incapsulazione, inserendo le cellule pancreatiche sane in capsule capaci di resistere all’attacco immunitario tipico dei trapianti. “La strategia di incapsulazione proposta presuppone la impiego di un materiale bio-ispirato avanzato, ideato per imitare l’elastina, una proteina elastica normalmente presente nel tessuto connettivo”, ha spiegato Jose’ Carlos Rodriguez-Cabello dell’Universita’ di Valladolid (Spagna), coordinatore del progetto. “E’ un approccio con un grado elevatissimo di innovazione rispetto allo stato dell’arte delle tecnologie, non solo impiegate finora ma anche solo investigate”, ha concluso.
I partner italiani del progetto sono l’Universita’ degli Studi di Perugia e Promoscience srl, specializzata nello sviluppo di strategie e strumenti per la valorizzazione e la diffusione dei risultati della ricerca scientifica.