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Chissà quante volte, concentrata a fissare il solito soffitto, ti sei sentita così…Tu, sempre tu. Solo tu. E niente. Eccoci ancora qui. Nella solitudine della tua camera, ti ritrovi di nuovo a sentirti così. Non sai cos’ha fatto scatenare tutto (o forse non vuoi ammetterlo neanche a te stessa), però ti ritrovi ancora qui. Con quella voglia di sbattere la testa per non sentirti così. E invece niente. Non puoi fermare il flusso dei pensieri. Non riesci a fermare quella voce che ti urla che non vali, che non sei nessuno. Tu. In lotta con i tuoi demoni. Quei demoni del passato che non sei ancora riuscita a sconfiggere. Sono ancora li. Incastrati ovunque nella tua testa. Eh si. Da quel giorno che alla tua vita si è aggiunto un nuovo “elemento”, il diabete. Quel compagno di vita che non avevi cercato, ma che ti si è appiccicato addosso come una seconda pelle. Quello che non sapevi neanche cos’era, tanto cosa dovevi sapere tu, eri solo una bambina, non potevi capire (ironica la cosa). Quello che piano piano hai imparato a conoscere, perché chiunque ti faceva capire la sua presenza, per farti capire che anche se avevi qualcosa in più, in realtà ti mancava qualcosa. E quella cosa ti faceva inadeguata. Tu eri difettosa. Difettosa. Un altro aggettivo per descrivere il tuo stato. Perché manca qualcosa. E se manca un pezzo, non puoi essere completa, no? E tu hai sempre cercato di riempire quella “foratura”, come se dal fatto che ci riuscisssi o no dipendesse la tua vita. Ed è vero. Hai cercato in tutti i modi di trovare un “collante” per chiudere quel buco. Per non sentirti in quel stato di cavolo, inadeguata, non accettata. E così sei finita a fare qualcosa, che adesso, non riesci neanche a capacitarti di averlo fatto. Hai cercato di farti accettare. Nel modo che pensavi che era giusto, fare quello che alla gente piaceva. Essere la persona che a loro piaceva. Così ti sei trasformata in quella persona. E qui hai commesso un altro errore, sicuramente il più grande, hai dimenticato te stessa. Hai dimenticato la persona che eri, che potevi e volevi diventare. Eri diventata una copia di tutto quello che voleva quella gente che non sapeva niente. Che non capiva niente. E che molte volte parlava solo per parlare. E ti sei persa. E hai continuato a sentirti ancora più inadeguata. Perché ormai, avevi cominciato a deludere e perdere un’altra persona, la più importante, te stessa…Solo che non riuscivi a smettere. E cresceva il vuoto dentro di te. Quel vuoto che piano piano ti stava soffocando. Fino a quel giorno, che stesa li per terra, hai detto si alla vita al posto della morte. Anche se poi, per molti anni, non hai vissuto davvero. Eri come addormentata. Però non c’era nessuno che ti poteva svegliare. Tu non eri la bella addormentata. Eri solo tu. E niente di più. Ma ti devi svegliare. Perché glielo devi a te stessa. Glielo devi alla bambina e all’adolescente di un tempo. Alla persona che sei adesso. Soprattutto a lei. Perché, anche se durate la vita hai lasciato dei pezzi per terra, lei è li. Tu sei qui. Viva. Una persona che merita di più. Che merita tutto. Proprio perché sei tu. Unica nel tuo genere. O forse il tuo cuore è unico. Però tu, hai solo un grande difetto. Ami tutti tranne te stessa. La persona che dovresti amare di più. Svegliati. Perché la vita ti aspetta. Anche se a volte le cose ti sembrano difficili. Anche se a volte ti ritroverai con il cuore che sanguina. Anche se volte volte pensi di non farcela. Anche se a volte il passato ritornerà per farti sentire inadeguata. Anche se il passato ritornerà per farti sentire sola, abbandonata. Ricordati dov’eri e dove sei arrivata. Ricordati che proprio perché dai tutto l’amore che possiedi, devi chiedere lo stesso per te, soprattutto da te. Ricordati che sei il miracolo che hai cercato per una vita. Perché sei una persona speciale, e devi avere cura di te. E ricordati che tu non puoi smettere di lottare, non puoi rinunciare, perché tu, anche se non te ne rendi conto, sei nata guerriera….

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