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Non ho consigli da darti né mai ne avrò: sul diabete come per ogni angolo e ripiego della vita. Come potrei? Ripercorro e ristampo una mia antica riflessione. Risalente esattamente a trentacinque anni fa

Ma quante volte ti senti dire che se fossero al tuo posto, mai avrebbero fatto quella cosa, detto quelle parole. Ti senti dispensare consigli su come e cosa dovresti fare e dire. Tutti bravi, capaci, sagaci, intelligenti, arguti, saggi, conoscitori della vita, intenditori del stessa conoscenza.

Ma quanti sono coloro che, dispensando il sapere dalla loro magnifica edotta dispensa di consigli, si metterebbero lì seduti, vicino a te, per ascoltare con attenzione la tua vita prima di parlare, cercando essi stessi di immedesimarvici per comprendere, seppur lontanamente, cosa significa portare quel fardello? Quanti di questi dispensatori di consigli ti aiuterebbero, se non materialmente, ma almeno moralmente, condividendo il tuo stesso peso, taciturni? Cari miei consiglieri.

Ma non lo sapete che il silenzio vale più di mille parole! Cari miei saggi. Ma non lo sapete che i capelli grigi sono una corona di bellezza se si è camminato nelle vie di giustizia! Vi sentite giusti? Me se non siete in grado nemmeno di dirigere il vostro passo! Quindi ora un consiglio, se i lor signori mi permettono, lo vorrei dare io, la vostra lingua tagliente usatela per fischiettare trionfanti l’uscita dell’inopportuna presenza dalle nostre cariche dispense già ingombre di problemi. Siete solo di intralcio, Grazie!

E attualizzando il pensiero cosa posso aggiungere ora, oggi? Per quanto ti accapigli a menar consigli o peggio ancora a cercarli in realtà fai uno sforzo vano, poiché la necessità è ben altra da cogliere. Quel di cui necessita ogni persona è ragionare ed essere stimolato a farlo per meglio cercare di capire quanto accade e vive nell’attimo stesso in cui scorre il tempo. Ragionare quell’istante senza perdersi nell’infinito: la parte più eccitante del percorso individuale.

Lo stesso processo accade tra i tre tremila e oltre vocaboli che compongono l’abecedario diabetico, i casi più ricorrenti sono: uno se lo va a leggere e impara; uno è pigro e non ha voglia di leggerlo quindi chiede; un altro non ci arriva anche capovolgendo il foglio o lo schermo del tablet. Ecco allora a chiederti se il cetriolo fa aumentare la glicemia, lo stesso per le carote, carciofi e mele golden.

Il diabetico caregiver o esperto potrebbe fare l’ortolano: credo finirebbe per avere un mestiere certo magari gestendo l’esercizio con un nutrizionista per seminare bene e fare un buon raccolto: ecco l’unico consiglio che posso dare. Anche perché quale migliore azione può essere compiuta in fatto di diabete se non mettendo in pratica i dettami dell’alimentazione?

Quindi se un giorno mi troverete a narrare le qualità di olive, cipolle e pomodori e venderle al dettaglio, il dettaglio mai sarà così gradito e capito. E così si potrà affermare di aver fatto veramente educazione sanitaria e alimentare direttamente sul campo, magari godendo direttamente sul posto i frutti del lavoro con un salutare pasto naturale.