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Hanno le stesse due lettere: Diabete Mellito – Dieta Mediterranea e non è un caso. 

Ecco perché.

Gli alimenti della dieta mediterranea tendono ad avere un basso indice glicemico, cioè il valore che indica la velocità con cui aumenta la glicemia a seguito dell’assunzione di un determinato alimento. Gli alimenti con un indice glicemico elevato creano nel sangue un picco di zuccheri rapido e significativo, mentre quelli con indice glicemico basso ne fanno alzare lentamente il livello.

Una dieta che fornisce un innalzamento lento degli zuccheri è perfetta per chi soffre di diabete e presenta, quindi, un organismo che non gestisce in modo normale un afflusso di zuccheri elevato. Verdura, frutta, cereali integrali e legumi (elementi chiave della dieta mediterranea) innescano una reazione degli zuccheri nel sangue molto più lenta rispetto, per esempio, al pane bianco, alla pasta di grano e agli snack dolci.

Uno studio del 2009 dell’Università di Napoli pubblicato negli Annals of Internal Medicine ha rivelato che i diabetici che seguivano la dieta mediterranea invece di una dieta povera di grassi erano in grado di controllare meglio la glicemia ed erano meno inclini ad avere bisogno di cure.

Per i diabetici anche la dimensione delle porzioni tipica della dieta mediterranea può fare la differenza. Gli alimenti amidacei come i cereali integrali, se assunti in dosi eccessive, possono anche far alzare il livello di zuccheri nel sangue, ma le porzioni classiche della dieta sono ridotte e consentono di tenere sotto controllo l’apporto di carboidrati. I benefici, però, non si limitano solo a chi è già affetto da diabete, perché questa dieta può anche ridurre il rischio di contrarre la malattia.

kUno studio dell’Università di Navarra, condotto su oltre 13.000 soggetti senza storia pregressa di diabete, ha dimostrato che chi segue la dieta mediterranea è meno incline a sviluppare il diabete di tipo 2. L’aspetto più interessante dello studio è che i partecipanti con fattori di rischio elevati per il diabete di tipo 2 (età avanzata, famigliarità della malattia e fumatori), ma che seguivano la dieta mediterranea in modo rigido, hanno registrato l’ 83% in meno di rischio di sviluppo della malattia.

Siccome viviamo un frangente contraddistinto dalla voglia di saltellare di qua in là tra un piatto pronto esotico e un altro spazzatura o di dubbia estrazione, viene buono il vecchio proverbio: cerchi lontano quel che hai vicino. Ecco non dimentichiamo la dieta mediterranea e se abbiamo lacune educative o mancanze in tal senso chiediamo di saperne di più parlandone con il team di diabetologia presso il nostro centro di riferimento.