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Agosto sul filo del racconto. Il Mio Diabete riprende anche quest’anno la buona abitudine del racconto settimanale pubblicato il giovedì sino alla fine del mese. Buona lettura!

Tu aspetti alla fermata dell’autobus un mezzo che non arriva. Già i trasporti pubblici in Italia, sono per scelta politica e personale, di pessima qualità, poi d’estate in città la faccenda peggiora ulteriormente. Aspetti e quando arriva è colmo non mai di gente e più della metà senza titolo di viaggio.

Aspetti e ti perdi a pensare tra ricordi e sorsi d’immaginazione che ti portano lontano dallo spazio presente, dentro a insenature mai esplorate, perduto tra le foglie di un radicchio appeso sul bordo della strada provinciale scopri una villaggio abitato da strane creature. Microrganismi deformi, impossibili da descrivere, che stanno facendo?

Cerco di nascondermi tra i filamenti macroscopici per non farmi trovare, io essere deforme d’altra specie, e credo d’esserci riuscito. Posso continuare ad osservare le loro attività. Ma quanta vita c’è in una foglia di radicchio, più che sotto casa mia.

Stanno come impastando qualcosa con una specie di bava prodotta dal loro stesso movimento, sembrano formare dei “pallini” di colore bianco. Chissà che vogliono fare?

La vita dell’infinitesimamente piccolo è affascinante: ne so qualcosa io, quando cercavo tra le pieghe e risvolti del divano un frammento del nano orecchino di mia sorella.

Ma ritorno ai batteri del mio mondo attuale: stanno lavorando ad un ritmo pazzesco su queste palline, sono meglio di un flipper, gioco antico dei giovani nati nei favolosi anni 60 del secolo scorso e molto popolare in quel tempo. L’unica cosa che manca in questo loro mondo è la musica al ritmo di formazione delle palline, oppure forse ce l’hanno mai io non la sento.

E loro proseguono incessantemente nel creare e rilasciare palline, poi cosa nuova, entra in azione un’altra specie di microrganismi che raccoglie comincia a raccogliere e ordinare questi oggetti.

La conformazione ha del miracoloso: sembra che stiano componendo delle lettere! Ma si mi hanno visto e vogliono dirmi qualcosa! Certo la natura è incredibile e offre sempre delle sorprese che ti lasciano senza parole, esterrefatto.

Sì mi stanno dicendo qualcosa nella mia lingua! Vedo un po’ che mi dicono?

“Uomo sta arrivando il bus”.

E’ proprio vero c’è qualcosa di grande in ogni piccola cosa, e questo è il vero viaggio…