Il coinvolgimento con un intervento di messaggistica di testo migliora l’aderenza negli adolescenti con diabete di tipo 1.
L’aderenza alla gestione del diabete è una sfida per gli adolescenti con diabete di tipo 1(T1D). Gli interventi di psicologia positiva hanno migliorato l’aderenza alle raccomandazioni terapeutiche negli adulti con patologie croniche ma non sono stati ampiamente testati nelle popolazioni pediatriche. Si è ipotizzato che un maggiore coinvolgimento con un intervento di messaggistica di testo per promuovere l’effetto positivo aumenterebbe i risultati in positivo sulla gestione del diabete tra gli adolescenti con T1D.
Gli adolescenti con T1D (n = 48) e i loro caregivers sono stati randomizzati a una condizione di controllo dell’attenzione o ad un nuovo intervento psicologico positivo erogato attraverso messaggi di testo automatizzati personalizzati. I ricercatori dell’Università dell’Illinois a Chicago, College of Medicine, Chicago, Illinois, USA hanno esaminato i tassi di impegno (percentuale di risposta ai messaggi di testo) in relazione ai fattori demografici ed esaminato l’effetto dell’impegno in relazione all’aderenza e al controllo glicemico. Il coinvolgimento degli adolescenti è stato buono (tasso medio di risposta del 76%) nell’intervallo di 8 settimane.
Il coinvolgimento era legato al genere femminile, alla razza, al controllo glicemico di base e al monitoraggio della glicemia, ma non al tipo di trattamento (pompa vs. iniezione), durata del diabete, età o reddito familiare. C’è stato un significativo effetto del livello di coinvolgimento su una migliore aderenza al caregiver, ma il coinvolgimento degli adolescenti non era correlato all’aderenza auto-referenziale o al controllo glicemico.
Questi risultati indicano la fattibilità e l’efficacia iniziale dell’uso di messaggi di testo automatizzati per fornire un intervento volto a promuovere l’aderenza negli adolescenti con T1D. o reddito familiare. C’è stato un significativo effetto del livello di coinvolgimento su una migliore aderenza al caregiver, ma l’aggregazione degli adolescenti non era correlata all’aderenza auto-referenziale o al controllo glicemico.
Lo studio è pubblicato sulla rivista scientifica Diabetes Technology & Therapeutics.