Nel diabete l’arrangiamento è il lavoro di organizzazione strumentale e strutturale dei dati che emergono dall’autocontrollo domestico della patologia (che può essere costituito da un semplice valore glicemico accompagnato da una sequenza di altri valori, nell’arco del giorno o settimana/e), al che il quadro d’insieme di cifre e fornisce un orientamento al diabetico e all’operatore sanitario che lo ha in carico per capire se la patologia sta andando per il verso giusto o meno.
Il processo di arrangiamento parte, generalmente, dalla scelta del diabetico del genere: mi seguo e me ne frego? Nel primo caso allora occorre farsi una idea o farsi educare per arrangiare il processo.
Il processo può includere, al suo interno:
la riarmonizzazione, del quadro glicemico, qualora la sequenza di valori di partenza sia non corrispondente al target glicemico stabilito dal medico diabetologo o comunque dallo specialista.
lo sviluppo dell’approccio a una struttura complessa (intro e sequel glicemico, quantità e frazionamento delle unità/boli d’insulina, generazione perodinamica dei flussi alimentari correlata ai fattori di interscambio e alle dinamiche di consumo energetico).
la scelta degli strumenti da utilizzare in base alla capacità cognitive e maturazione intrinseca del paziente diabetico e alla complessità della patologia (complicanze o meno, prevenzione del loro esordi).
Se l’adattamento terapeutico/gestionale non provvede l’aggiunta o sottrazione di nuovi dati ed elementi a corredo rispetto alla forma di partenza, sarà più corretto parlare di trascrizione.
Un arrangiamento soddisfacente deve:
fare in modo che gli strumenti/dati/interpretazioni non si sovrappongano in un determinato intervallo di frequenze troppo stretto;
essere abbastanza “trasparente” affinché ogni sequenza dati sia sufficientemente intelligibile;
fare in modo che non tutti gli strumenti operino in continuità senza generare elementi di stress per il diabetico, specie i dispositivi CGM (sistemi di monitoraggio continuo glicemico – sensori);
valorizzare al meglio, quando la scala valoriale lo richieda, gli strumenti interagenti (glucometro interattivo e trasmissivo da e verso sensore ad esempio) necessari per un buon arrangiamento;
Essendo il diabete una malattia da solista, essere al servizio del solista, sia in voce che tramite strumento. Una base formativa e gestionale perfetta per un paziente non è detto che lo sia per un altro. Un errore frequente è quello di prendere a modello d’arrangiamento di uno schema di successo, dal paziente X , e sperare possa essere l’ideale anche per un altro. Il risultato è quasi sempre deludente.
L’arrangiamento è fondamentale per il buon esito di una terapia e vita con il diabete ed è quindi determinante, combinato con una orchestrazione corretta, creatività ed ispirazione nella sua stesura con il team della diabetologia.
Anche questo capitolo farà parte del progetto in codice: Su Nuraxi.