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Utilizzo dei social media per ampliare la comprensione delle barriere e dei facilitatori per l’attività fisica negli adulti con diabete di tipo 1.

Molte persone con diabete di tipo 1 (T1D) non raggiungono i livelli di attività fisica raccomandati dall’American Diabetes Association, spesso a causa di barriere uniche, inclusa la paura dell’ipoglicemia. Questo studio condotto dal Dipartimento di medicina familiare e comunitaria, Penn State College of Medicine, Hershey, Pennsylvania, USA, mirava ad ampliare la comprensione delle barriere e dei facilitatori da esercitare tra gli adulti con il T1D esplorando i social media, in particolare i blog a tema T1D, oltre alle interviste e alle riviste più tradizionali.

Le fonti di dati includevano post di blog T1D focalizzati sull’esercizio (n = 67) e commenti associati (n = 717), nonché interviste e riviste tenute da adulti con T1D (n = 10). I dati sono stati analizzati utilizzando un approccio tematico qualitativo induttivo. Sono stati identificati temi condivisi e unici tra le tre fonti di dati. La mappatura dei contenuti illustra queste relazioni e interazioni.

Sono stati identificati tre metatemi: (1) l’esercizio con T1D richiede una pianificazione significativa, (2) l’ipoglicemia spesso interrompe o causa un’alterazione dell’esercizio fisico e (3) attività “ordinarie” possono causare una maggiore sensibilità all’insulina e ipoglicemia, in modo simile all’esercizio programmato, ma sono spesso non riconosciute come esercizio. Sono riportati anche temi unici trovati solo nei blog, solo nelle interviste o solo nelle riviste.

I social media come i blog possono essere un’aggiunta preziosa alla ricerca qualitativa, specialmente se combinati con altre fonti di dati. Questo studio suggerisce la necessità di fornire agli adulti con ??T1D maggiori istruzioni sulla prevenzione dell’ipoglicemia durante l’attività fisica, nonché collegamenti a attività organizzate o online che possano fornire supporto e istruzione. Gli operatori sanitari potrebbero voler prendere in considerazione strategie per aiutare gli adulti con T1D a riconoscere l’impatto glicemico da attività quotidiane non comunemente riconosciute come esercizio.

Lo studio è pubblicato su Journal of Diabetes Science and Technology del 14 marzo 2019.