Dopo mesi di fermo stiamo tutti cercando di riorganizzare le giornate lavorative e le abitudini quotidiane dei centri fitness
Sappiamo che per un periodo ancora indefinito dovremo trovare le soluzioni per gestire al meglio spazi, persone e attrezzature; proprio relativamente a quest’ultime proviamo a fare qualche considerazione, sapendo che nei club e centri sportivi italiani ce ne sono di tutti i tipi e genere.
Non mi voglio addentrare nelle regole e normative di comportamento, che al momento della pubblicazione probabilmente saranno cambiate ancora 3 o 4 volte, ma ragionare su quello che da sempre e maggiormente ora, dovrebbe essere il buon costume nell’uso delle nostre attrezzature.
Buone norme di comportamento
Anche prima della pandemia, soprattutto sugli attrezzi cardiovascolari, come vogatori, tappeti, bike, scale, al termine di ogni sessione era buona norma prendere un panno di carta e con apposito diffusore asciugare e igienizzare le parti soggette al contatto del sudore. Questa pratica a oggi è buona norma adottarla anche prima di iniziare, in modo che igienizzando in due si abbia un’efficacia maggiore. Visitando un centro pochi giorni fa, ho sentito incredulo un cliente che riferito al suo istruttore diceva: “Ma lo devo fare tutte le volte?”. Purtroppo spesso i nostri tecnici prima di intervenire per una manutenzione sulle attrezzature, devono “pulire” la macchina anche esternamente per iniziare a lavorare…
Speriamo che questo obbligo, al momento “imposto”, possa diventare una routine per accrescere la cultura civica generale. E quando utilizziamo le attrezzature isotoniche o panche? La normalità dovrebbe essere utilizzare un proprio asciugamano o telo, magari di quelli che a volte i gestori regalano come gadget per l’abbonamento, da utilizzare sulle sedute e schienali per evitare il contatto diretto. Al momento i trainer o il personale di servizio continuano a igienizzare l’attrezzo a ogni utilizzo, buona norma anche qui, sarebbe educare i propri clienti a usare sempre il telo e magari passare le imbottiture o appoggi utilizzati. Se arrivassimo all’obiettivo, finita questa fase, che tutti usassero il telo, sarebbe già un buon traguardo! Magari, pensateci nelle prossime campagne di acquisti gadget, oltre al solito borsone per far portare in giro il logo del centro, per i nuovi abbonati telo e sacchetti porta indumenti e scarpe, lavabili, potrebbero essere apprezzati.
In queste prime settimane di semi apertura, abbiamo notato che su alcune macchine dove siamo intervenuti, c’era molto sporco insolito, infatti, abbiamo trovato sotto gli attrezzi e all’interno, residui di terriccio, sassolini e sabbia, approfondendo ci siamo accorti che molti clienti preferiscono, o vengono indirizzati dal trainer, a fare il riscaldamento o la parte cardio vascolare dell’allenamento all’esterno della struttura, per avere meno assembramento e gestire più clienti. Benissimo, però è consigliabile far usare due paia di scarpe diverse o quantomeno fare una pulizia accurata delle suole prima di ritornare in sala. Oltre a un discorso igienico, permette di salvaguardare i vostri attrezzi e dover intervenire con la manutenzione ordinaria e straordinaria meno frequentemente, evitando anche spiacevoli odori perché un cliente ha pensato bene di portare in sala un po’ di “fortuna” calpestata per strada.
Quali prodotti usare
Tutti i sanificanti vanno bene, gli attrezzi sono fatti per essere puliti ed igienizzati, però cosa che non molti sanno, se si abusa con prodotti con all’interno ammoniaca (anche inferiore al 5%), o similari, si rischia di opacizzare le parti in plastica soprattutto quelle trasparenti che proteggono scritte sui display o le impugnature, soggette a pulizia più frequente. In questo caso meglio utilizzare prodotti a base alcolica, magari diluite di un 20-30% con acqua. Hanno eguale efficacia igienizzante come i gel da mani, ma deteriorano meno le parti trattate.
Molti centri hanno optato per rimuovere dalle sale alcuni attrezzi per fare più spazio: chi ha accantonato in un magazzino o in altri luoghi gli attrezzi, si ricordi di coprirli con teli, anche di quelli che si usano per il mobilio quando si pittura, la polvere non è mai stata un buon compagno per questi tipi di attrezzature. Anche quelle isotoniche dove c’è solo meccanica, come pulegge distanziali e cuscinetti non si rovinano di certo ma al momento dell’utilizzo potrebbero cigolare o dare noia, dovendo in alcuni casi smontare mezza macchina per pulirli e lubrificarli.
Chi invece ha deciso di tenere tutto in sala optando semplicemente con cartelli e banderuole di limitare l’utilizzo momentaneo dell’attrezzo, non avrà grandi problemi. Il consiglio, se avete più attrezzature uguali, è quello di utilizzarle in modo alternato. Se avete diversi tappeti, bike, vogatori etc, dismettetene uno e riattivate l’altro in modo che l’usura generale degli attrezzi rimanga uniforme. In caso contrario valutate l’effettivo utilizzo degli attrezzi in ore di lavoro e pianificate un intervento di pulizia e controllo maggiore se lo necessitano.
La gestione degli accessori
Accessori, piccoli attrezzi, manubri, etc: in questo caso vediamo che le strade sono due, quasi tutti i trainer e istruttori, al fine di ogni sessione di allenamento dei propri clienti sanificano gli oggetti utilizzati, che siano step, manubri, elastici etc. Altri hanno adottato un’altra politica: per gli accessori più utilizzati e maneggevoli, hanno consigliato l’acquisto ai propri clienti che così li portano da casa ogni volta. Il vantaggio è sia per i clienti, che sanno cosa usano, sia per il gestore, che dimezza i tempi di igienizzazione. Ovviamente non si può chiedere al cliente di portarsi un kettlebell da 24 kg, ma molti utenti preferiscono avere il proprio tappetino, i propri elastici o cavigliere.