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Dato che l’argomento è fonte d’ansia e reazioni scomposte teniamo subito a precisare che la percentuale di persone con diabete tipo 1 colpite da questa estrema e invalidante, nonché mutilante complicanza è molto piccola, tanto che in Italia manco viene riportata e sappiamo come i dati afferenti la patologia diabetica sono tenuti con scrupolo e dedizioni dai nostri specialisti del ramo, grazie anche alla presenza radicata nel territorio del registro per la patologia diabetica.

Venendo alla studio:  i diabetologi francesi hanno cercato di capire se l’accumulo di prodotti finali di glicazione avanzata (AGE), riflesso dall’autofluorescenza cutanea (SAF), potesse predire le ulcere del piede diabetico (DFU) durante il follow-up a lungo termine delle persone con diabete di tipo 1.

Durante l’anno 2009, hanno misurato il SAF con un AGE-Reader in 206 soggetti con diabete di tipo 1. DFU e amputazioni furono registrate durante i 10 anni successivi. La relazione tra SAF e successiva DFU è stata analizzata mediante regressione del modello di Cox, aggiustata per i fattori di rischio vascolare. I 206 partecipanti erano principalmente uomini (55,8%), 51 ± 15 anni, con una durata del diabete di 22 ± 13 anni.

Dodici soggetti hanno presentato ulcere del piede diabetico DFU. Il riflesso dall’autofluorescenza cutanea SAF era più alto: 2,61 ± 0,89 UA vs 2,11 ± 0,53 per gli altri (p = 0,003), correlato al rischio di DFU (OR: 3,69; 95% CI: 1,06-12,79) dopo aggiustamento per età, sesso, durata del diabete , HbA1c iniziale, ipertensione arteriosa, storia di fumo, lipidi nel sangue e uso di una statina.

Cinque soggetti sono stati amputati, anche in relazione al SAF iniziale: OR: 11,28 (IC 95%: 1,76-79,97) dopo aggiustamento per età, sesso, durata del diabete e HbA1c. Il riflesso dall’autofluorescenza cutanea è già stato correlato alla neuropatia diabetica e alla malattia arteriosa periferica.

Predice l’ulcera del piede diabetico nel diabete di tipo 1, il che suggerisce che i prodotti finali di glicazione avanzata AGE svolgono un ruolo in questa complicanza altamente specifica e temuta.

Pubblicato il 27 novembre 2020 nel Journal of Diabetes and its Complications