Di Fanimore

C’era una volta un paesino immerso nelle montagne, circondato da boschi fitti e paesaggi mozzafiato. Tutti i suoi abitanti conoscevano la bellezza della natura che li circondava, ma pochi di loro sapevano veramente come ascoltare la notte.

Una sera, un ragazzo di nome Luca ha deciso di esplorare il bosco dopo il tramonto. La notte era già scesa e la luna illuminava appena il suo cammino. Si inoltrò tra gli alberi e si avventurò sempre più in profondità, finché non raggiunse una radura.

Lì si sedette su un masso e ascoltò. Ascoltò il suono del vento che sibilava tra i rami, il gracchiare dei corvi, il mormorio di un ruscello nascosto tra le rocce. E poi, in lontananza, udì un suono che non aveva mai sentito prima: un ululato cupo e triste.

Si alzava di scatto e si diresse verso il suono, con il cuore che gli batteva forte nel petto. Attraversò un ruscello e si arrampicò su una collina, finché non raggiunse una piccola radura. Lì, al centro, c’era un lupo che ululava alla luna.

Il lupo lo guardò negli occhi, poi si voltò e scomparve tra gli alberi. Luca rimase immobile, rapito dal suono del suo canto, e capì che per ascoltare veramente la notte, doveva prestare attenzione a ogni suo suono, a ogni sua voce.

Da quella sera, Luca tornava spesso nella radura per ascoltare il lupo che ululava alla luna. E ogni volta, imparava qualcosa di nuovo sulla bellezza della notte. Infine, capì che la notte non era solo un vuoto buio, ma un mondo vivo e misterioso, che valeva la pena di esplorare e scoprire.