Chirurgia trattamento più efficace della malattia metabolica del fegato
La chirurgia metabolica (bariatrica) è più efficace dei farmaci e degli interventi sullo stile di vita per il trattamento della steatosi epatica non alcolica avanzata.
Un nuovo articolo, pubblicato oggi su The Lancet dal King’s College di Londra e dall’Università Cattolica di Roma, è il primo a confrontare tre trattamenti attivi della steatoepatite non alcolica (NASH) e a indagare in modo specifico sull’efficacia della chirurgia metabolica (chirurgia per la perdita di peso) in uno studio clinico randomizzato.
La steatosi epatica non alcolica (NAFLD) è la causa più comune di malattia epatica cronica, che colpisce a livello globale il 55% delle persone con diabete di tipo 2 e il 75% di quelle con obesità. La steatoepatite non alcolica (NASH) è la forma progressiva della malattia ed è caratterizzata da lesioni e infiammazioni delle cellule epatiche, che inducono fibrosi epatica (cicatrizzazione del tessuto). Se non trattata, può portare a insufficienza epatica e cancro al fegato ed è una delle principali cause di trapianto di fegato nel mondo occidentale. La NASH aumenta anche il rischio di malattie cardiovascolari e la mortalità generale nei pazienti con obesità o diabete di tipo 2. La NAFLD/NASH colpisce attualmente il 12% degli adulti nel Regno Unito; negli USA si stima che la condizione colpirà 27 milioni di persone entro il 2030.
Lo studio multicentrico randomizzato è stato condotto in Italia. Lo studio ha confrontato l’efficacia della chirurgia bariatrica e metabolica rispetto alle modifiche dello stile di vita e alle migliori cure mediche attuali in 288 pazienti.
Le biopsie epatiche pre e postoperatorie hanno mostrato che la chirurgia era più efficace nell’indurre la completa inversione dell’infiammazione e del danno cellulare nel fegato – le caratteristiche fondamentali della NASH – senza peggioramento della fibrosi epatica dopo 1 anno dall’intervento. La probabilità di ottenere l’inversione della NASH era 3-5 volte superiore con la chirurgia metabolica rispetto alle cure mediche. La chirurgia è stata anche più efficace nel raggiungere il miglioramento di almeno uno stadio della fibrosi epatica, un altro endpoint pre-specificato dello studio. Le due procedure chirurgiche sembravano migliorare ugualmente la NASH.
I ricercatori affermano che la capacità della chirurgia di controllare e persino migliorare la fibrosi associata alla NASH è di particolare rilevanza clinica poiché la fibrosi è il principale predittore di complicanze epatiche e scarsi esiti cardiovascolari e morte nei pazienti con NASH.
La Professoressa Geltrude Mingrone, prima autrice del rapporto, Professore di Medicina presso l’Università Cattolica di Roma e Professore di Diabete e Nutrizione presso il King’s College di Londra, ha dichiarato: “I risultati del nostro studio supportano l’uso della chirurgia metabolica come trattamento della NASH, una condizione per lungo tempo considerata orfana di terapie efficaci”.
Il professor Francesco Rubino, co-ricercatore senior e presidente di chirurgia bariatrica e metabolica presso il King’s College di Londra e chirurgo consulente presso il King’s College Hospital, ha dichiarato: “La presenza di NASH prevede un rischio significativo di complicanze e mortalità nelle persone con obesità grave e tipo 2 diabete. I risultati di questo studio forniscono un caso convincente per dare priorità alla chirurgia metabolica in questa popolazione di pazienti”.
Rispetto al trattamento medico convenzionale, la chirurgia ha anche portato a migliori benefici per la salute generale. Mentre entrambe le procedure chirurgiche sembravano migliorare ugualmente la NASH, il gruppo di bypass gastrico si è rivelato più efficace della gastrectomia a manica nel migliorare il diabete di tipo 2 e ridurre altri fattori di rischio cardiovascolare associati a NAFLD/NASH.