Un’analisi approfondita rivela che la funzionalità fisica compromessa, e non la densità ossea, è la chiave per comprendere l’aumentato rischio di fratture nelle donne anziane con diabete di tipo 2

Un nuovo studio osservazionale prospettico condotto dal Sahlgrenska University Hospital e pubblicato in JAMA il 6 agosto 2024 nelle donne anziane. Lo studio, che ha monitorato 3008 donne tra i 75 e gli 80 anni nell’area di Goteborg dal 2013 al 2016, ha evidenziato che le donne con diabete di tipo 2 presentano un rischio aumentato di fratture nonostante una densità minerale ossea (BMD) più elevata.

Densità Minerale Ossea e Microarchitettura Ossea

Le donne con diabete di tipo 2 hanno mostrato una BMD più elevata in tutte le aree esaminate, inclusa un’aumento del 4,4% nell’anca totale, del 4,9% nel collo femorale e del 5,2% nella colonna lombare, rispetto alle donne senza diabete. Inoltre, a livello della tibia, è stata osservata un’area corticale maggiore del 7,4% e una frazione di volume osseo trabecolare maggiore dell’8,7%. Questi risultati indicano che, a livello scheletrico, le donne con diabete sembrano avere un vantaggio in termini di resistenza ossea.

Funzionalità Fisica Compromessa

Nonostante questi vantaggi nella densità ossea, lo studio ha rilevato che le donne con diabete di tipo 2 hanno performance significativamente inferiori nei test di funzionalità fisica. Queste donne hanno mostrato una forza di presa inferiore del 9,7%, una velocità di andatura più lenta del 9,9% e un tempo di salita e discesa delle scale cronometrato più lento del 13,9% rispetto ai loro coetanei senza diabete.

Rischio di Fratture

Durante il follow-up di 7,3 anni, si sono verificate 1071 fratture incidenti tra le partecipanti, di cui 853 erano fratture osteoporotiche maggiori e 232 erano fratture dell’anca. Attraverso modelli di regressione di Cox, il diabete di tipo 2 è stato associato a un aumento del rischio di qualsiasi tipo di frattura (HR, 1,26; IC al 95%, 1,04-1,54) e di fratture osteoporotiche maggiori (HR, 1,25; IC al 95%, 1,00-1,56).

Conclusioni

I risultati di questo studio suggeriscono che l’aumento del rischio di fratture tra le donne anziane con diabete di tipo 2 è probabilmente dovuto a una funzionalità fisica compromessa piuttosto che a carenze scheletriche. Pertanto, interventi mirati a migliorare la mobilità e la forza muscolare potrebbero essere essenziali per ridurre il rischio di fratture in questa popolazione.

Questo studio offre nuove prospettive per la gestione del diabete di tipo 2 nelle donne anziane, sottolineando l’importanza di strategie preventive focalizzate sul miglioramento della funzionalità fisica per mitigare il rischio di fratture.