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ARFresco, in senso termico e temporale, di visita periodica di controllo della mia seconda malattia autoimmune: l’artrite reumatoide, accertamento effettuato nella giornata di ieri, riporto alcune sintesi estrapolate dal predetto contesto e sottolineature a corredo di tale patologia utili da sapere per quella parte di noi diabetici che ci convive.

Chi soffre di diabete di tipo uno ha un rischio cinque volte maggiore di ammalarsi di artrite. L’artrite reumatoide e diabete di tipo uno hanno molto in comune, più di quanto si possa pensare. E una ricerca apparsa su Arthritis Rheumatism dimostra che avere il diabete di tipo uno fa crescere non poco il rischio di artrite, ma anche che le due malattie si presentano assieme in pazienti con uno specifico profilo genetico indicativo di un sistema immunitario che tende a produrre tanti, troppi anticorpi.

I dati ricavati da una ricerca coordinata dal Brigham and Women’s Hospital di Boston, negli Stati Uniti, che ha analizzato il siero di 1419 pazienti mettendolo a confronto con quello di 1674 persone sane simili per età, sesso e altre caratteristiche. Gli autori hanno analizzato il sangue per la presenza di fattore reumatoide, di anticorpi per il peptide ciclico-citrullinato (anti-CCP) e per uno specifico gene, l’allele PTPN22; hanno quindi valutato se vi fosse una correlazione fra i valori riscontrati e la compresenza di un diabete di tipo uno o di tipo due. Scoprendo che non c’è alcuna associazione fra il diabete di tipo due e l’artrite reumatoide ma che, invece, chi soffriva di diabete di tipo uno aveva un rischio 5 volte maggiore di ammalarsi di artrite reumatoide. L’associazione però sarebbe specifica per i pazienti positivi ad anti-CCP, che presentano anche l’allele PTPN22.

Che cosa significhi tutto questo lo spiega il dott. Marco Fusconi, reumatologo presso il Policlinico Universitario Sant’Orsola di Bologna: «Diabete di tipo uno e artrite reumatoide sono entrambe patologie autoimmuni, per cui esiste una indubbia predisposizione genetica. L’artrite reumatoide, inoltre, non è più vista come una malattia “monolitica”: sappiamo che a volte c’è una predominanza della componente cellulare dell’immunità, che comporta una grossa attivazione delle cellule Th1 e la produzione di TNF-alfa e porta a casi in cui è più probabile la risposta ai farmaci biologici. Ci sono invece pazienti dove domina la risposta immunitaria umorale, tramite anticorpi: in questi soggetti si formano tantissimi anticorpi (verso la tiroide, le piastrine e molti altri elementi) e c’è tipicamente la positività agli anti-CCP» spiega Cutolo. «Gli anti-CCP sono perciò indice di tale spiccata tendenza a formare anticorpi e non stupisce che i pazienti di questo tipo siano più inclini ad avere anche un diabete di tipo uno. Tra l’altro, uno studio ha di recente dimostrato che trattare i bimbi con adeguate dosi di vitamina D riduce la prevalenza di diabete di tipo uno: la carenza di vitamina D favorisce l’aumento dell’espressione di anticorpi e, guarda caso, un deficit è stato dimostrato in pazienti con diabete di tipo uno, sclerosi multipla e artrite reumatoide. Tutte malattie molto simili: il nuovo dato perciò non sorprende. Va detto però» prosegue il reumatologo «che non sono moltissimi i pazienti con diabete di tipo uno e artrite reumatoide: l’associazione esiste, i pediatri reumatologi la osservano ma non è così frequente».

Pertanto da un lato possiamo restare un poco più sereni e comunque sapere che, se presa per tempo e non trascurata, l’artrite reumatoide può essere fermata prima che il processo infiammatorio compia ulteriori danni alle articolazioni.