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“Benvenuto nel blog, da oggi comincia questo spazio dedicato al diabete, un momento speciale per dare e condividere esperienze, informazioni, spero utili. Ciao a tutti da Roberto Lambertini.”

Beh oggi di pubblicare la ricetta del venerdì proprio non me la sono sentita: dieci anni fa il 3 novembre cominciava di lunedì, in modo secco e stringato, due righe appena, un viaggio narrativo, informativo ed altro ancora di questo spazio nella rete denominato Il Mio Diabete. Francamente resto sempre sorpreso da sta cosa.

Nel 2007 cominciai così per provare, siccome in rete giravano diverse innumerevoli panzane e cretinerie sul diabete, della serie facciamo di tutta un’erba un fascio, allora vado a tentare nel mio piccolo di contribuire a raccontare cosa vuol dire rapportarsi e gestire tale cosa. La struttura del blog era quella idonea per farlo: un diario giornaliero come quello della glicemia, solo che non ci metti i numeri esternati, visualizzati dal glucometro ma altre cose. Le visite mediche, quel che provi, come t’arrangi nel quotidiano tra un valore strano e una reazione imprevedibile. Poi da cosa nasce casa piano, piano lentamente e ci si allarga verso nuovi orizzonti.

Impari a vivere meglio con la malattia, ti informi e dai notizie, dalla scienza e non cose utili, ma anche futili. Vedi e conosci, o almeno credi, gente.

Poi la famiglia del blog si allarga con due colonne portanti: Klaudeta Kostaj e Martina Gombi. Poi arrivano altri giovani a raccontare le loro vite, e chissà cosa altro accadrà?

Sapete questa esperienza è veramente unica per me: non sono mai andato avanti così a lungo con la stessa cosa. Quando cominciai mi ero detto: vado avanti un mese e o due poi basta e tante volte ho pensato di smettere. L’anno scorso l’ho fatto per un mese, persi dei collaboratori importanti, poi…. si è ancora qui.

Domani faremo Diabeteasy, un appuntamento per offrire ai diabetici tipo 1 in concreto quella che è la missione del Mio Diabete: informare, formare e motivare, a cui aggiungo il neologismo di fresca creazione – scomplicare il mio, nostro diabete, con la ricerca scientifica, la cura e molto altro ancora.

Con molti di voi domani ci incontreremo per la prima volta ed Io, Klaudeta e Martina vogliamo ringraziarvi tutti, e specie quanti verranno all’evento da molto lontano.

Perché l’ago lo usiamo tutti i giorni tante volte al giorno, ma è il filo che occorre tendere per restare collegati, in contatto e crescere sapendo le cose, condividendole e vivere oggi sapendo che il domani sarà migliore.

Grazie!



Un pensiero su “Dieci anni di me e di voi”

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