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Prima di entrare nel dettaglio della storia chi è il copywriter? Il copywriter, per capirci, è colui che scrive i testi e li rende adatti al web. … Chi scrive i testi deve far sì che il messaggio sia chiaro e comprensibile per chi legge già la prima volta, ma deve anche curare tutte le accortezze seo per fare in modo che i testi siano “trovabili” con i motori di ricerca. Il copywriter o redattore pubblicitario è la persona che scrive tutte le parole della pubblicità (testi per annunci stampa, affissione, radiocomunicati e telecomunicati, e così via). Lavora all’interno di un’agenzia pubblicitaria e insieme al direttore artistico forma la coppia creativa. Il copywriter e il direttore artistico sono coordinati da un direttore creativo che può, a sua volta, essere o un copywriter o un direttore artistico di maggiore esperienza. Con l’avvento di Internet il ruolo del copywriter nel mondo della comunicazione si è ulteriormente specializzato, trovando ampio spazio autonomo nel processo di content management.

In concreto il copywriter, come la gran parte di coloro che lavorano su internet e social network (social media manager), sono soggetti sottopagati, con contratti da freelance retribuiti (da fame) in base ai pezzi redatti. Il copywriter lo definisco il “piccolo scribano fiorentino” dei nostri tempi, a conferma che sotto il sole nulla di nuovo c’è.

Ecco perché il copywriter in verità nella stragrande maggioranza dei casi funge da “copriwater”, in quanto contribuisce a coprire le magagne (o di peggio);  la rete avrà messo anche la tastiera a disposizione di tutti, ma tra gli effetti nefasti c’è il depauperamento, la sottrazione e dispersione di capacità produttive, di rendimento, di efficienza, di vitalità, l’impoverimento di ampie fasce della popolazione, in particolare delle nuove generazioni.

Per farla breve: la logica fondante della rete sotto il profilo commerciale è che le major del settore fanno il guadagno poiché contano su milioni di lettori al minuto, mentre le pubblicazioni specialistiche o con minor numero di accessi riportano introiti pubblicitari risibili. Con 50 euro al mese fai una vita 0 pretese.

Ed ecco il racconto:

Nando Oddone è un uomo di 27 anni, copywriter freelance per una ODV e percepisce circa 100 euro al mese per l’attività che svolge. Nando per fortuna è anche un abile stratega e fin dall’inizio a seguito con estrema attenzione l’evolversi della situazione per affrontare al meglio l’arduo compromesso tra guadagno e consumo alimentare. Senza mai cedere al pessimismo ha elaborato un regime alimentare da lui denominato: “Formula 50”. E qui condivide con la vasta platea di lettori lo schema, non validato da economisti, medici e dietisti, di nutrizione con 50 euro al mese.

50 euro possono sembrare pochi, ma se vivi da solo e non hai particolari necessità (intolleranze, allergie, cure mediche da seguire, etc..) questa somma è più che sufficiente per arrivare a fine mese. Quindi devi restare solo per rendere la situazione drammaticamente difficile.

Suddividi la somma che hai a disposizione in 4 settimane. Conti alla mano, per ogni settimana avresti un budget di spesa di 12,5 euro. Suggerimento: devi mettere da parte 2,5 euro ogni volta e stabilire di spendere solo 10 euro: i 2,5 euro che risparmi costituiranno una sorta di tesoretto che ti aiuterà a far fronte a spese che non avevi preventivato.

Fai un rapido inventario della tua dispensa: è impensabile di sopravvivere per 30 giorni senza sale, zucchero, olio, burro e tutti quei condimenti che ti permettono di assemblare piatti diversi partendo dai medesimi ingredienti di base. Puoi evitare di usare la panna da cucina per 30 giorni senza particolare sforzo, ma è quasi impossibile restare senza sale. Se i condimenti in dispensa sono finiti, includili nella lista alimentare della prima spesa (e relativo budget).

Leggi i vari volantini dei negozi presenti nella tua città. Se non ricevi pubblicità nella tua cassetta della posta, sfoglia il volantino online. Puoi fare la ricerca affinandola in base ai negozi che conosci, oppure puoi ricercare i supermercati ed i discount della tua zona usando le funzionalità di Google Maps. Se proprio non sai da dove cominciare la ricerca, considera che esistono dei veri e propri portali di volantini online (ad esempio: volantinofacile.it ) che ti offrono una panoramica generale delle offerte disponibili.

Compara prezzi standard ed offerte. Alcune catene alimentari sono più care di altre, altre offrono un buon compromesso tra prezzo e grandi marche. Ogni volta che fai la spesa, prendi l’abitudine di sfogliare il volantino corrispondente e di pianificare dove e cosa comprare al prezzo migliore in quella precisa settimana. Probabilmente questo significherà che dovrai fare la spesa in almeno 2 supermercati o discount, ma il piccolo budget di cui disponi non ti permette di fare lo schizzinoso.

Infine, ricordo che per le persone povere e bisognose ci sono strutture dedicate tipo il banco alimentare o gli spacci della Caritas cui riferirsi, se poi abiti in area rurale puoi, per le verdure, affidarti all’attibità di foragging, puoi trovare un post dedicato sul tema in ilmiodiabete.org

Tempo di pianificazione!

Ora che hai sottomano le varie offerte della settimana, prendi carta e penna e stabilisci cosa mangiare sapendo che non puoi sforare dieci euro. Fai una breve lista esaustiva di alimenti da cucinare, ricordandoti che non hai solo bisogno di quantità (calorie) ma che anche la varietà è fondamentale.

Per restare nel tuo budget, ti consiglio di valutare in primis l’acquisto di pasta, riso o zuppe di legumi: questi alimenti costano relativamente poco ma saziano parecchio. Inoltre, sono straordinariamente versatili e li puoi assemblare in vari modi, così da inventare ogni volta un piatto diverso.

Quando fai la lista della spesa, ricordati di abbinare il relativo condimento: passata di pomodoro, parmigiano grattugiato, condimenti per insalata di riso, etc..

Se hai dubbi di ordine metabolico puoi chiedere un consulto al tuo medico endocrinologo che saprà esserti d’aiuto.

Non dimenticare le proteine.

Con 50 euro di budget è difficile riuscire a mangiare carne senza sforare il tetto di spesa. Ciò significa che le tue proteine dovranno provenire da fonti diverse da bistecche e scaloppine. Oltre ai legumi (in zuppa ed in scatola), non sottovalutare le uova.

Le uova sono economiche e versatili. Puoi cucinarle sode ed alla coque, puoi usarle per arricchire un’insalata di riso, puoi farne omelettes. Con farina e latte puoi ricavarne crêpes e crespelle per un pranzo sfizioso, mentre se le usi con farina e\o patate puoi fare pasta fatta in casa o gnocchi.

Se le uova ti vengono a noia, altre alternative cheap per riempire frigo e dispensa di proteine spendendo relativamente poco sono i wurstel, le scatolette di tonno (piccole da 80 grammi) ed i fondini di affettati (spesso vengono venduti al 50% del prezzo al dettaglio dell’affettato di riferimento).

Compra frutta e verdura di stagione.

In tanti pensano che frutta e verdura siano costose e che quindi siano tassativamente vietate quando il budget per la spesa è così basso.

In realtà questi alimenti possono essere inclusi senza problemi nel carrello, a patto di pianificarne l’acquisto con un pizzico di buon senso. Un’insalata al banco costa da a 1 a 2 euro/kg, cioè il corrispettivo di una busta da 100 grammi di quarta generazione (medesimo prodotto, ma già lavato e asciugato).

Poiché i vegetali sono deperibili, ricordati di comprare sempre il quantitativo giusto di frutta e verdura per evitare inutili sprechi.

Insalata, patate, carote, mele, banane, zucchine, pomodori, melanzane, cetrioli, zucca e finocchi  sono spesso proposti a prezzi interessanti (dipendentemente dalla stagione!) e ti permettono di variare la tua alimentazione. Se rischi di sforare il tuo budget, valuta l’acquisto di verdura in scatola (piselli, mais, etc..) per risparmiare qualcosina.

Aggiungi i latticini. A meno che tu non sia intollerante al lattosio, sarà molto difficile resistere per 30 giorni senza latte e derivati. Molti formaggi hanno un prezzo proibitivo che ti porta a sforare facilmente il tuo budget di spesa, mentre altri hanno una quotazione più appetibile. Ricotta, formaggi spalmabili, sottilette ed yogurt sono valide alternative per l’assunzione di calcio e vitamina D, almeno sul breve periodo.

Evita il superfluo e.. non dimenticare i sacchetti!

Lo sappiamo: almeno all’inizio ti sembrerà davvero difficile farti bastare 10 euro per la spesa alimentare di una settimana. Per questo è importante, sin da subito, che tu non sfori il budget che ti sei auto-imposto.

Per quanto l’offerta ti possa sembrare allettante, evita di acquistare piatti pronti, bevande gassate, alcool e dolci. Questi alimenti non ti sono indispensabili e non è possibile conciliarli con un limite di spesa di poco meno di 1,50 euro al giorno.

Per lo stesso motivo, quando fai la spesa, ricordati di portare da casa già i sacchetti che userai per imbustare i prodotti. Le buste biodegradabili costano fino a 20 centesimi l’una, mentre i sacchetti riutilizzabili in plastica più densa possono arrivare a farti spendere persino 1 euro.